Messina Denaro, evoluzioni su fughe di notizie (video)

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Fuga di notizie a favore di Matteo Messina Denaro: scarcerazione e domiciliari a due Carabinieri coinvolti insieme all’ex sindaco di Castelvetrano, Antonio Vaccarino.

Matteo Messina Denaro a luglio, nel 1993, sarebbe stato impegnato nel seminare in Italia il terrore mafioso e stragista, esploso con le bombe di Roma, Firenze e Milano, 10 morti e 106 feriti, un anno dopo le stragi di Capaci e Via D’Amelio. E a luglio, nel 1993, 26 anni addietro, Matteo Messina Denaro viaggiò in vacanza, a Forte dei Marmi, insieme ai fratelli Giuseppe e Filippo Graviano, boss di Brancaccio. E poi si è reso latitante, e lo è ancora, a luglio del 2019, forte anche di protezioni eccellenti e di una miriade di fiancheggiatori. Adesso, a luglio 2019, su concessione del Tribunale di Palermo, è stato trasferito dal carcere di Enna ai domiciliari il tenente colonnello Marco Alfio Zappalà, in servizio alla Dia, la Direzione investigativa antimafia, di Caltanissetta, arrestato lo scorso 16 aprile insieme ad Antonio Vaccarino, ex sindaco di Castelvetrano, città natale di Messina Denaro, e a un altro Carabiniere, l’appuntato Giuseppe Barcellona, in servizio alla Compagnia di Castelvetrano. Vaccarino e Barcellona, dopo l’arresto, sono già a piede libero: Barcellona dallo scorso 22 luglio, e Vaccarino dal 2 maggio, quando il Riesame gli ha restituito la libertà per “mancanza dei gravi indizi di colpevolezza”. I tre sono indagati, a vario titolo, dalla Direzione distrettuale antimafia di Palermo dei reati di “accesso abusivo a un sistema informatico” e di “rivelazione di segreti d’ufficio”. E a Vaccarino, già alla ribalta della cronaca perché tra il 2004 e il 2006 avrebbe intrattenuto con Messina Denaro una corrispondenza coperta dai Servizi segreti, è contestata l’aggravante di aver favorito Cosa Nostra e la latitanza di Matteo Messina Denaro. Dunque, il tenente colonnello Zappalà avrebbe ricevuto dall’appuntato Barcellona, a lavoro nell’ufficio trascrizione delle intercettazioni della Compagnia di Castelvetrano, alcuni ‘screenshot’ di conversazioni tra due soggetti indagati, che tra l’altro disquisivano sul possibile covo di Messina Denaro e commentavano alcuni aspetti del funerale di Lorenzo Cimarosa, cugino acquisito di Matteo Messina Denaro, e collaboratore di giustizia morto vittima di una grave malattia nel gennaio del 2017. Ebbene, il tenente colonnello Zappalà avrebbe inviato il contenuto degli ‘screenshot’ all’ex sindaco di Castelvetrano Antonio Vaccarino. E Vaccarino li avrebbe mostrati al presunto boss, Vincenzo Santangelo, titolare di un’agenzia funebre a Castelvetrano. Più in particolare, nelle conversazioni intercettate i due conversanti insultano Santangelo perché avrebbe offerto gratis il funerale a Cimarosa, e poi si cimentano in congetture su dove si nasconderebbe Matteo Messina Denaro.

Angelo Ruoppolo (Teleacras)

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