Messina Denaro ancora al 41 bis?

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Il Sottosegretario alla Giustizia Delmastro: “Matteo Messina Denaro resterà al 41 bis, non compromette le prestazioni sanitarie”. L’intervento del Garante per i detenuti.

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Andrea Delmastro

“Il 41 bis per Matteo Messina Denaro non è in discussione perché non compromette le prestazioni sanitarie”: così è e sarà secondo Andrea Delmastro delle Vedove, il Sottosegretario di Stato alla Giustizia, già alla ribalta per il caso “Cospito”. E aggiunge: “Pur senza invadere il campo della magistratura, si precisa che il mafioso Matteo Messina Denaro riceve le migliori cure mediche e che la revoca del 41 bis non comporterebbe in alcun modo prestazioni sanitarie migliori o anche solo diverse”. Il deputato di Fratelli d’Italia inoltre precisa: “Il detenuto Matteo Messina Denaro è costantemente seguito da uno specialista, effettua analisi ed esami prescritti, e nessuna ulteriore terapia potrebbe svolgere da libero. Pertanto le sue condizioni cliniche, alla luce del trattamento sanitario in atto, non costituiscono presupposto per la revoca del regime di detenzione speciale del cosiddetto ‘carcere duro’. Semmai – sottolinea il Sottosegretario – l’esclusione proterva da parte di Messina Denaro di qualsivoglia atteggiamento collaborativo, l’atteggiamento di sfida verso lo Stato, la mancanza di traccia alcuna di resipiscenza, la rivendicazione orgogliosa del mancato pentimento sono indici sintomatici della attuale pericolosità sociale e della volontà di mantenere nella organizzazione un ruolo da protagonista che mal si conciliano con qualsivoglia ipotesi di attenuazione del regime carcerario” – conclude.

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Guido e De Lucia

Il riferimento è a quanto dichiarato ai magistrati da Messina Denaro in occasione del suo primo interrogatorio, ovvero: “Io non mi farò mai pentito. Voi mi avete preso per la mia malattia”. Sull’istanza di scarcerazione del boss – le cui condizioni di salute si sono aggravate a fronte di un tumore al colon al quarto stadio (e il quinto non esiste) – è intervenuto anche il Garante dei detenuti dell’Abruzzo, Gianmarco Cifaldi:

“Garantiamo il diritto alla salute con personale medico qualificato, e tutte le Agenzie dello Stato stanno operando nel rispetto del dettato costituzionale, me compreso. Il ristretto è curato, è seguito in modo normale, abbiamo tanti altri casi seguiti dalle varie Aziende sanitarie abruzzesi. La degenza in ospedale dipende dalla combinazione tra il consulto sanitario e gli approfondimenti del Dap, il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, che deve valutare le azioni per garantire la sicurezza interna ed esterna. Tutte le azioni vanno a garantire i diritti costituzionali sia per il boss sia per tutte le persone libere” – conclude Cifaldi. \"\"Dopo l’arresto, Matteo Messina Denaro, ancora durante il primo interrogatorio del 13 febbraio, ha ringraziato il procuratore di Palermo, Maurizio De Lucia, per le cure ricevute. Così: “Io la devo ringraziare perché siete stati di parola, io non ho chiesto niente, lei mi ha visto e mi ha detto: Lei sarà curato”.

Il primario di Oncologia all’ospedale “San Salvatore” de L’Aquila, Luciano Mutti, ha appena confermato all’agenzia LaPresse l’esito positivo dell’intervento chirurgico contro un’occlusione intestinale subito lo scorso 8 agosto dal boss. Già a giugno è stato sottoposto ad un altro intervento di idronefrosi per svuotare i reni da residui urinari. Adesso è sotto osservazione nell’unità semi – intensiva dell’ospedale aquilano. Mutti ha aggiunto: “Per le dimissioni, in base alle condizioni generali post intervento, decideremo nei prossimi giorni”.

Angelo Ruoppolo (Teleacras)

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