Mani Libere, ponte Petrusa, Di Rosa scrive a Cancelleri

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Dopo l’ennesimo nostro intervento sulla chiusura del cantiere per la costruzione della infrastruttura in oggetto, il procuratore generale della ditta che, per Anas, sta costruendo il viadotto che collega i centri di Favara e Agrigento, avrebbe dichiarato ad un giornalista “La nostra azienda –  si è fermata dopo il blocco delle attività disposto dal DPCM del 22 marzo”(come a conoscenza di tutti, il DPCM non ferma i cantieri pubblici ed a maggior ragione quelli ritenuti strategici ed essenziali).

Dal provvedimento normativo del premier Conte che, per effetto di una proroga, resterà in vigore fino al prossimo 13 aprile, sono state escluse le attività produttive dichiarate essenziali che sono individuate da un codice Ateco che le identifica e cataloga in un elenco specifico.

La chiusura per le misure di contenimento della diffusione del Coronavirus Covid-19 non è stata applicata, ad esempio come scritto prima(vedi allegato), alle aziende che si occupano di lavori pubblici come quelli stradali o per la costruzione di gallerie e ponti.

La ditta che sta costruendo il Ponte Petrusa, in teoria, avrebbe potuto proseguire la sua attività ma, secondo l’impresa, il possesso di un codice Ateco diverso da quelli previsti dal decreto non consentirebbe il prosieguo delle opere.

Sempre secondo quanto riferito dall’imprenditore che parla in rappresentanza della stessa, lo scorso 26 marzo, tramite Pec, l’azienda avrebbe chiesto alla Prefettura di Agrigento di poter  riprendere i lavori(come mai si erano fermati???), ma alla loro istanza, non ci sarebbe stata risposta.

I lavori in contrada Petrusa si erano comunque interrotti ancora prima del DPCM del 22 marzo, con esattezza  il 13 marzo quando per  “l’assenza dei dispositivi di protezione individuale, e nello specifico di mascherine, il cantiere a dire sempre del suo rappresentante, venne chiuso”.

La ditta comunque, avrebbe assicurato al giornalista, “che se non ci saranno ulteriori proroghe alle misure di contenimento, dal 14 aprile gli operai riprenderanno a lavorare.“

Signor Vice Ministro, lei pensa ciò che stiamo pensando noi ?

Noi pensiamo che ogni scusa è buona per chiudere un cantiere “strategico ed esenziale” che forse non vedrà mai la luce, lasciando al buoi le migliaia di Agrigentini e Favaresi che di quella strada hanno necessità per vari motivi, pensiamo che così andando le cose, il Carcere rimarrà sempre più isolato e che “il cambiamento nella gestione delle opere pubbliche rimarrà un sogno.

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