L’ex 5stelle Carmina e Alba nelle grinfie di consiglieri comunali e operatorii ecologici

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Questo giornale non è mai stato tenero con le sindache di Porto Empedocle e Favara, rispettivamente Ida Carmina e Anna Alba.

Persone assolutamente perbene, precise e puntuali; hanno avuto solo il difetto di appartenere ad un movimento che oggi, 26 giugno 2021, si è rivelato un vero e proprio bluff dinnanzi agli occhi del popolo italiano.

Prima, le due prime cittadine, non se ne accorgevano (o facevano finta); adesso, lasciate sole nel totale sbando da parte di chi invece avrebbe dovuto aiutarle, continuano a lottare senza una etichetta che li contraddistingue.

Tale circostanza non può e non deve impedire chi scrive di sottolineare il fatto che, comunque, da sole, stanno portando avanti una battaglia in un percorso intriso di spunnapedi, tragedie, colpi bassi e pugnalate alle spalle.

Porto Empedocle: Ida Carmina è sola. Il Consiglio comunale, rappresentanza massima della locale Istituzione, boicotta le sedute come se nulla fosse. Il tutto per mettere in difficoltà il primo cittadino dinnanzi agli occhi della gente e renderlo totalmente inoperativo.

Ed invece i cittadini di Porto Empedocle è giusto che sappiano che il vero problema oggi nella città marinara è proprio il Consiglio comunale, guidato da un gruppo (apparentemente non troppo occulto) di politicanti che in ogni modo e con ogni mezzo ostacola le operazioni amministrative che dovrebbero essere portate avanti per il bene della città.

Ad abbandonare Ida Carmina già ci ha pensato lo stesso movimento 5stelle che alcuni anni addietro l’aveva eletta con grande enfasi. Oggi, Ida Carmina, non solo si ritrova ad essere stata abbandonata da quello che è stato il suo movimento, ma ha contro anche quella opposizione politica che da sempre ha ostacolato le sue mosse. E’ disdicevole il fatto che già da ben tre volte i consiglieri comunali “marinisi” non si presentano in aula. Gli elettori empedoclini non possono sottovalutare questo dato alle prossime imminenti elezioni. A nostro modo di vedere sono finiti i tempi di quando due, tre, quattro soggetti ben identificati decidevano le sorti di una città. Oggi le cose sono cambiate e la gente se ne accorge.

Favara: Stessa amara sorte è capitata alla sindaca Anna Alba. Eletta con tripudio da quel movimento che oggi quasi la ripudia, oggi si ritrova da sola a combattere in una città che necessita di interventi urgenti e decisivi per vivere nella normale quotidianità.

A lottare contro Anna Alba, oltre al movimento 5stelle (davvero un disastro politico che l’Italia ha dovuto subire), sono stati fortemente gli operatori ecologici che spesse volte hanno lasciato (come accade oggi) in ginocchio una intera città.

Accuse contro il Comune, contra Anna, contro l’amministrazione. Le ditte che gestiscono il più che milionario appalto, non hanno mai accettato un senso di responsabilità, celandosi dietro i mancati pagamenti del Comune e puntando sempre il dito con una sorta di j’accuse contro sindaco e amministrazione tutta.

Il gioco comincia a non funzionare più. I trenta operatori ecologici che arbitrariamente si autoproclamano scioperanti e lasciano la città tra tonnellate di rifiuti dovrebbero essere immediatamente sostituiti con altrettante unità per garantire il servizio nella città di Favara. E le ditte, invece, se ne fregano altamente e non fanno altro che puntare il dito contro l’amministrazione.

No, così non va proprio. A Favara la situazione igienico-sanitaria comincia ad essere davvero preoccupante. Tra l’altro, è doveroso sottolineare, che almeno il 70% “dell’eroico” popolo favarese non paga la tassa sui rifiuti e certamente questa circostanza non giova a nessuno.

Il dramma dei rifiuti è un problema che andrebbe risolto subito, anche con l’intervento del Prefetto e delle Istituzioni. Primo fra tutti andrebbe rivisto l’appalto in ogni sua parte, caro come l’oro. Andrebbero ritoccati i costi per renderli accessibili a tutte le famiglie favaresi. Ed invece no. Non solo gli operatori ecologici protestano (avranno le loro ragioni), ma con il loro comportamento rendono invivibile la città di Favara.

E le ditte, oltre che a far finta di nulla, continuano a puntare il dito contro l’amministrazione. Troppo facile.

No, così non va proprio.

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