Le Provinciali a marzo

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L’Assemblea Regionale approva la legge che fissa tra il 15 e il 31 marzo le elezioni Provinciali di secondo livello. Si tratta dell’ennesimo rinvio del voto.

L’Assemblea Regionale Siciliana ha approvato, con 27 voti a favore e 7 contrari, la legge intitolata “Disposizioni urgenti per il rinnovo degli organi elettivi dei Comuni e degli Enti di area vasta”. In termini più potabili significa che sono state fissate le date delle elezioni Amministrative e delle elezioni di secondo livello per le Province, ovvero i Liberi Consorzi di Comuni e le Città metropolitane. Quando? Le Provinciali tra il 15 ed il 31 marzo 2021. Invece le Comunali previste ad ottobre e slittate a causa della pandemia Covid si svolgeranno tra il primo ed il 31 marzo 2021. A Vittoria in provincia di Ragusa ed a San Biagio Platani in provincia di Agrigento, che sono entrambe Amministrazioni sciolte per infiltrazioni della criminalità organizzata, le elezioni già in programma in autunno sono state annullate, e dunque adesso bisognerà ripetere le procedure per la presentazione di liste e candidati. Al contrario invece del Comune di Tremestieri Etneo, in provincia di Catania, dove il voto è stato sospeso dalla Regione a fronte di un’indagine della Procura di Catania: in tale caso sono ancora valide le liste già presentate ad ottobre. In riferimento alle elezioni Provinciali si tratta dell’ennesimo rinvio. Le elezioni di secondo livello, ovvero votano solo sindaci e consiglieri comunali, si sarebbero svolte il 19 aprile scorso, a ridosso delle Amministrative del 24 maggio, poi rinviate a causa dell’emergenza sanitaria. E così anche le Provinciali, tra il 15 settembre e il 15 ottobre scorsi. Adesso invece la proroga alla seconda metà del prossimo marzo. Vi sono Province in cui addirittura non si vota da 12 anni, come ad esempio Agrigento, dove nel 2008 si è insediato l’ultimo presidente della Provincia eletto dai cittadini, il professor Eugenio D’Orsi. Poi dal 2012 in poi, con l’avvento alla Regione del governo Crocetta, è stata varata la riforma disastrosa che ad oggi ha provocato il commissariamento delle nove Province siciliane da quasi 9 anni, la bancarotta della provincia di Siracusa e il quasi dissesto della provincia di Messina. Poi Musumeci ha più volte fissato la data del voto, ma altrettante volte è stato costretto a ingoiare il rinvio. In principio il voto è stato in calendario il 20 novembre 2016, e poi è stato rinviato al 26 febbraio 2017. Poi invece altro rinvio, a domenica 30 luglio 2017. Nel frattempo l’Assemblea Regionale ha approvato la legge di ripristino dell’elezione diretta del presidente e dei consigli delle Province, poi impugnata dal governo nazionale nell’ottobre 2017. La stessa legge ha fissato il 18 febbraio 2018 come data per le elezioni, poi ritenuta impraticabile e rinviata alle Amministrative della primavera 2018, 10 giugno 2018. Anzi no: altro rinvio al turno straordinario delle elezioni amministrative, quindi una domenica compresa tra il 15 ottobre e il 15 dicembre 2018. E invece nulla. Lo scorso 16 gennaio il governo Musumeci ha scelto: si vota domenica 19 aprile 2020. E invece no. Nell’autunno 2020. E invece no: nel marzo 2021. Chissà. Forse.

 

Angelo Ruoppolo (teleacras)

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