Lampedusa, fogne in mare, 18 imputati

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A Lampedusa i reflui fognari sarebbero stati riversati in mare senza trattamento preliminare. La Procura di Agrigento: 18 imputati da rinviare a giudizio.

La Procura della Repubblica di Agrigento intende che siano processati 18 imputati di inquinamento ambientale a Lampedusa. E tramite il pubblico ministero, Paola Vetro, titolare dell’inchiesta, ha proposto al Tribunale di via Mazzini il rinvio a giudizio. E ciò perché – come si legge nel capo d’imputazione – gli scarichi fognari dei cinque impianti di sollevamento nell’isola, senza alcun trattamento preliminare, dal 2015 poi sarebbero stati riversati in mare rendendo l’acqua, anche a 20 metri dalla costa, estremamente torbida ed emanante un forte odore di fogna. I valori di riferimento sanitario sono stati superati in maniera macroscopica”. Tra i 18, adesso sotto esame del Giudice per le udienze preliminari, Stefano Zammuto, vi sono l’attuale sindaco di Lampedusa, Salvatore Martello, il suo predecessore, Giusi Nicolini, i responsabili dell’impresa “Nurovi”, aggiudicataria ed esecutrice dell’appalto per l’ampliamento dell’impianto di depurazione, già sotto sequestro, ovvero Sonja Nunziatina Cannizzo, 52 anni, Mattia Mondello, 31 anni, ed Emanuele Mondello, 63 anni. E poi il direttore tecnico dei lavori, Luigi Fidone, 47 anni, l’ingegnere Salvatore Stagno, 51 anni, responsabile unico del procedimento, e poi gli ex direttori generali dell’assessorato Acque e rifiuti, Marco Lupo, 53 anni, Maurizio Pirillo, 60 anni, e Salvatore Cocina, 63 anni. E poi ancora i funzionari comunali competenti Manlio Maraventano, 54 anni, Francesco Brignone, 59 anni, e Calogero Fiorentino, 66 anni. E poi i dirigenti di settore all’assessorato Acque e rifiuti Marcello Loria, 67 anni, e Felice Ajello, 65 anni. E poi Giovanna Taormina, 56 anni, rappresentante di un’impresa che si è occupata di smaltimento dei rifiuti in un cantiere, e i direttori dei lavori Giuseppe Tornabene, 69 anni, e Giuseppe Dragotta, 62 anni. Tra i reati ipotizzati vi sono l’abuso d’ufficio, l’omissione di atti di ufficio, l’inquinamento ambientale e il danneggiamento. L’ex sindaco Nicolini, insieme a Maraventano, Stagno, Pirillo, Ajello, Cocina e Loria, rispondono di abuso di ufficio perchè avrebbero omesso di risolvere il contratto con l’impresa “Nurovi”. Udienza il 5 luglio.

Angelo Ruoppolo (Teleacras)

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