La Sea Watch disobbedisce (come fece Karola…) al ministero dell’Interno e attracca a Lampedusa

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La nave SAR Aurora della ong Sea Watch ha violato le direttive delle autorità italiane, che hanno assegnato come porto sicuro Trapani per sbarcare i 72 migranti che l’ong ha soccorso. L’equipaggio ha disobbedito attraccando a Lampedusa. Secondo il personale a bordo della Sea Watch le scorte di acqua sulla nave sono ormai limitate, come anche il carburante. E hanno affermato: “Il sole brucia inesorabilmente e mette in pericolo i nostri ospiti. L’Aurora è una nave lunga 14,5 metri che non riesce ad ospitare equipaggio e ospiti all’interno. E’ estremamente difficile garantire il benessere di 72 persone a bordo, poiché manca spazio, servizi igienici e sistemazione adeguata”. I poliziotti della Squadra Mobile e della Digos della Questura di Agrigento e la Capitaneria di Lampedusa hanno effettuato un’ispezione a bordo della nave della ong tedesca. I volontari della Sea Watch puntano il dito contro le scelte delle autorità e del Governo italiano, E sul loro account Twitter ufficiale hanno scritto: “Ancora una volta le autorità hanno abbandonato per ore decine di persone sotto il sole cocente ignorando il dovere legale di portarle al sicuro il prima possibile”.

Un\’altra Sea Watch, la 3, capitanata da Karola Rakete disobbedì nel 2019 e speronò una motovedetta della Guardia di Finanza che voleva impedire alla sua nave di entrare in porto.

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