La lezione di Zucchero

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Disquisire sul concerto sarebbe come mettere un dito nella panna montata. Uno spettacolo nello spettacolo, nello spettacolo.

Lui straordinario, la band ancora di più. Due batteristi, e poi chitarre a mai finire, pianoforti, trombe, bongo. Ed ancora un pubblico eccezionale che ha cantato e ballato insieme al cantautore emiliano.

All\’inizio è entrato  si è messo subito a cantare. 6, 7 canconi e a metà concerto si ferma. Dice: \”Non amo molto parlare, io canto. Però qualcosa devo dirla perchè questa città è davvero meravigliosa…\”.

Mette il cappello e riprende il microfono: \”Sono vicino alla Sicilia per i guai che sta vedendo in questi ultimi giorni. Queste cose accadono,non si sa perchè accadono, ma accadono. La Sicilia è una terra meravigliosa, capace di cadere e di riprendersi, seppur con difficoltà\”.

Un sorso d\’acqua e riprende il suo discorso, questa volta concentrato su Agrigento: \”Questo è un posto dalle mille meraviglie; guardare cosa c\’è dietro di me (il Tempio di Giunone) è semplicemente una favola\”.

E qui la mazzata, come se sapesse che in questa martoriata città esistessero 3 o 4 balordi, inetti e sfigati per natura che fanno di tutto per affossare una terra con mille difficoltà. I miseri detrattori.

Ovvio che in questi momenti, tutto si può e non si può fare tranne che non dare una mano di aiuto per incentivare, guardare avanti, avere fiducia nelle proprie possibilità invece di lagnarsi cento volte al giorno tra una lapazza e un accesso agli atti, tra denigratori seriali e sinicciole a destra e a manca, tra lo sputare veleno e vedere ovunque il marcio, l\’illegale, lo sporco.

Zucchero riprende la parola e dice: \”Conosco i problemi di questa città, ma invece di lagnarvi dovete reagire, dovete combattere, dovete guardare avanti, dovete avere più fiducia. Essere propositivi aiuta moltissimo ad uscire anche da situazioni difficilissime. Non lagnatevi, reagite! So che lo state facendo!\”

Si ferma, alza lo sguardo in cielo e riprende: \”Ma perchè tutto ciò? Perchè accadono queste cose? Non so chi sia, se sia lui (indicando il cielo) o chissà chi altro. Mi chiedo perchè accadono queste cose!\”.

Riprende a cantare non prima di avere dedicato un caloroso saluto alla città di Agrgento.

Già, Agrigento, quella città dalle mille maschere, tutte false, ipocrite, maligne. E dire che Zucchero non ha saputo che il suo concerto, a causa di un balordo pregiudicato stava per saltare. Un posto, dove ha cantato, Piano San Gregorio, in cui la notte prima era intriso di illegalità, lerciume, corruzione, disonestà in mano ad alcuni delinquenti mercenari e tangentari adusi a delinquere come fumare una sigaretta. Allo spuntar del sole quel posto è divetato incantevole, pulito, senza illegalità, senza interi casati di mercenari, di delinquenti. Piano San Gregorio, nel corso di una notte, è cambiato.

Saranno capaci questi tre o quattro pezzi di merda di capire le parole profferite da Zucchero, interrompendo il suo concerto?

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