Menomale che a gridare quasi ad uno scandalo sia stato soltanto qualche quotidiano di spiccato senso politico. Poi, molti, tanti altri, hanno capito il vero significato e la forza che sta in quella frase citata dal Questore di Agrigento Emanuele Ricifari mentre era intento a calmare bollenti spiriti anche attraverso una telefonata con il capo del comitato di Lampedusa. E dire che una giornalista di un quotidiano nazionale ha definito quella frase \”una offesa a Lampedusa…\”. Proprio che non ha capito un cazzo (perdonatemi il francesismo) di quello che stava accadendo in quel momento in quel pezzo di Isola.
Prima le grida, poi il sorriso, poi le minacce, poi anche il colpo di \”coglione\” (quelli non mancano mai), poi il rasserenamento e poi ancora…\”camomilla e pilu pi tutti\”.
La forza straordinaria di un uomo, un Questore, sta tutta li, in quella frase dettata in un momento assolutamente difficile.
Ricifari sa meglio e prima di tutti noi di essere un Questore, di rappresentare lo Stato con regole ferree che vanno sempre rispettate. Va mantenuto un certo comportamento. Sempre, anche nei momenti difficili come quello di ieri.
Ricifari, come detto ieri in altro articolo, ha capacità camaleontiche davvero eccezionali; intercala la propria figura a seconda della situazione a cui va incontro. Nella telefonata di ieri il Questore di Agrigento ha saputo rappresentare egregiamente lo Stato, quando c\’era da rappresentare lo Stato. Altri momenti di quella telefonata hanno imposto a Ricifari di cambiare atteggiamento, di essere più forte e deciso, anche con qualche epiteto colorito. E quando c\’è stato da stemperare una tensione che si era fatta altissima, smorzare toni pesanti e rasserenare un clima rovente non ha pensato due volte, pur rimanendo nella figura dello Stato ma con il sorriso, ha tirato fuori la fatidica frase…pilu pi tutti che in quel momento ci stava come la ricotta sta nelle sfingia (o spincia, fate vobis) siciliana.
Avanti tutta, Ricifari!
