Non dimentichiamoci dei poveri, di chi, da anni, guadagna ciò che gli serve per mangiare, giorno dopo giorno, senza alcuna tutela, senza conto in banca.
Per loro occorre fare qualcosa, è necessario un aiuto immediato da parte innanzitutto delle istituzioni locali, basta con i comizi e le grida, di alcuni, tanto forti quanto inutili.
Al primo cittadino e a tutta la classe politica chiediamo: cosa sta facendo Agrigento per gli ultimi?
Non è un’accusa, né una polemica, ma semplicemente una domanda lecita e non invadente, ma una domanda che pretende una risposta, per rassicurare e far sentir parte di una comunità seria e premurosa, quei cittadini che oggi temono di morire di fame.
L’emergenza in corso è evidente, agli occhi di tutti, ma ai poveri di ieri, non ancora scomparsi e ai quali urge un aiuto concreto e immediato, si aggiungeranno presto i neo-poveri, piccoli imprenditori, artigiani, liberi professionisti, frutto di questa incresciosa crisi economica e sanitaria.
E per questo, ai rappresentanti nazionali, chiediamo di occuparsi, mentre affrontano l’attuale emergenza Covid, dell’emergenza di domani, più vicina e pericolosa di quanto si possa immaginare.
Dice bene Matteo Renzi: “Non Bisogna morire di Covid ma non dobbiamo nemmeno morire di fame”.
Lo dichiarano i giovani di Italia Viva Agrigento.