Italia, tra streaming e infrastrutture: la transizione digitale avanza

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La transizione digitale è ormai avvenuta: l’era dello streaming, se ancora ci fossero dubbi, è già iniziata. A ribadirlo sono i numeri del Global Music Report pubblicato da IFPI, che sottolineano come il mercato dello streaming musicale in abbonamento sia aumentato del 20% rispetto al 2021, raggiungendo quota 12,7 miliardi di dollari e ampliando a quasi 600 milioni gli utenti di tutto il mondo. Numeri che spiccano in Asia e in America del Nord, ovviamente, ma anche il caso italiano merita di essere evidenziato: la crescita nel Belpaese è del 17,7%, con un aumento del 36% degli abbonamenti sostenuti dalla pubblicità.

Perché il successo dello streaming non è solo quello della fruizione di video e musica, ma è anche il nuovo ingrediente segreto del marketing, della comunicazione e della visibilità. Lo sanno bene nel settore del gaming, che sfrutta la tecnologia dello streaming per creare nuove forme di intrattenimento e di esperienza per gli utenti. Un comparto, quello del gaming, che vanta una spesa totale di 1,5 miliardi di euro, in netta ripresa rispetto all’era del Covid 19.

Tutto quello che è intrattenimento, tempo libero ma anche informazione viaggia ormai su canali digitali, sulle vie dello streaming. Ma non mancano complicazioni. Le ha messe in luce Samuele Fraternali, Direttore dell’Osservatorio Digital Content del Politecnico di Milano: “Ad oggi la spesa è in crescita, spinta anche dall’aumento dei prezzi attuato da alcune piattaforme, ma il complicato contesto macroeconomico – l’aumento del prezzo dell’energia, il contesto inflattivo e la situazione geopolitica incerta – potrebbero spingere il consumatore a rivedere il budget disponibile per la spesa di contenuti digitali e ridurre, quindi, anche il numero di abbonamenti sottoscritti. Mantenere viva l’attenzione del consumatore rispetto ad un’ampia offerta di contenuti digitali è diventata la vera sfida”, si legge in questo articolo di Gaming Report.

Altro problema per il mondo dello streaming e dell’intrattenimento è quello relativo alla connessione: i contenuti che viaggiano sui social e nelle piattaforme online richiedono infatti un grande consumo di dati e senza una rete performante si rischia di compromettere la qualità della fruizione e delle sessioni di gioco. Per questo lo streaming sta agendo da molla per il cambiamento, con la creazione di infrastrutture di Open Fiber che doteranno l’Italia di una rete a banda ultra-larga e in fibra ottica FTTH, acronimo che inda il Fiber To The Home.

Un cambiamento che si sta ormai palesando in tante regioni d’Italia e che diventerà presto realtà ovunque. Un cambiamento trainato ancora dallo streaming.

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