Ioppolo Giancaxio, Mistero della fede

Condividi

Ioppolo Giancaxio, straordinario paesello in provincia di Agrigento, amato forse di più dai forestieri che dai paesani stessi. A margine di questa metafora (che vuole rimarcare di più semmai il fatto che \”gli stranieri\” amano davvero Ioppolo Giancaxio), ogni tanto balza al centro delle attenzioni per fatti, avvenimenti o circostanze, che non sempre fanno piacere ad alcuni e possibilmente fanno tanto ridere a molti altri.

\"\"

Vuoi per imperizia (quando a tutti costi si deve gettare fango, anche falsando notizie mediatiche), vuoi per qualche stupidaggine ingenua, dicevamo, il paese del melone giallo ogni tanto, viene alla ribalta.

Don Dino è il nuovo parroco della piccola cittadina; ha sostituito l\’Arciprete Don Angelo Portella, magari non uno straordinario comunicatore ma ricco di umanità, versatilità, attitudine verso gli altri, soprattutto fra i più giovani. Insomma, un grande prete che adesso si gode il meritato riposo.

Don Dino lo ha sostituito e, diciamolo chiaramente, la fede iopppolese con lui è cambiata. Non sappiamo se in meglio o in peggio, ma è cambiata. Don Dino, prende le chiavi del portone principale della Chiesa Madre San Francesco di Paola, le mette in tasca e ne fa quello che vuole.

 

\"\"

Da qualche tempo il portone non viene più aperto; sembrerebbe che tra le due enormi ante non ci sia più quell\’equilibrio che possa far coincidere viti, bulloni e serrature. Se così fosse, per sistemare il gravissimo problema occorrerebbe un modesto lavoro di mezza giornata. Si, gravissimo problema. Il problema riguarda i fedeli ioppolesi che si vedono costretti ad entrare dal portoncino secondario ove l\’accesso sembra di più essere l\’anticamera di una sala giochi che non l\’ingresso nella casa di Gesù Cristo. Il Don sostiene: \”Aspetto che si muova la Curia…\”

Tra l\’altro, tenendo chiuso il portone principale rimangono anche chiuse con tanto di catenaccio di tipo carcerario le ringhiere del sagrato, l\’avamposto del luogo dove si battono più petti che panni da spolverare.

Don Dino prosegue, non si ferma. Delle 120 sedie presenti per altrettanti peccatori da far stare seduti mentre chiedono scusa a Dio, 40 sono state tolte. Sapere il perchè è più misterioso della fede. Osserva e basta, mancano 40 sedie! Vuol dire che ci saranno 40 pecorelle smarrite che fustigheranno le proprie anime in piedi. Preghiamo!

Poi ci sono i più cattivi. Leggete cosa mormorano: \”Don Dino vuole spostare le Comunioni a dicembre…\”. Mah. Sarà vero?

 

\"\"
Si sussurra che manca l\’acqua benedetta contenuta nelle acquesantiere. Strano. Ma ancora più lugubre, tetro, misterioso e inspiegabile sarebbe il motivo della mancanza: qualcuno la porta a casa per mettere in atto veri e propri riti satanici!

Ma no, dai, non ci crediamo affatto. Ioppolo è così bella, così carina, così accogliente che allontana simili pensieri almeno anni luce. Però si è sussurrato.

Che dire? Don Dino molti di questi quesiti potrebbe spiegarli. Non tanto, magari, per rivelarci chissà quali riti satanici si svolgono in paese, ma da buon Pastore potrebbe spiegare perchè tiene 40 pecorelle smarrite in piedi!

Preghiamo.

 

Notizie correlate

Leave a Comment