Il 15 maggio del 2018, a Palermo, al palazzo di giustizia, la Procura ha chiesto al Tribunale di condannare a 5 anni di carcere Giovanni Titone, 34 anni, di Menfi, imputato di omicidio colposo e guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Il 13 novembre del 2013, alla guida della sua Ford Focus, lungo la Fondovalle Palermo – Sciacca, affrontando una curva si è scontrato scontro con un’altra automobile. Sono morte 5 persone : il figlio di Titone, Alberto, di 3 anni. La moglie, Maria Mergola, di 25 anni, madre del bambino. Rosa Pilo, di 51 anni, madre di Titone. E sull’altra automobile sono morti Rosario Lo Re, di 68 anni, e la moglie, Maria Ciaccio, 71 anni, di Roccamena. Ebbene, adesso il giudice monocratico del Tribunale di Sciacca, Simone Alecci, ha assolto Giovanni Titone. Il difensore dell’imputato, Maurizio Gaudio, ha sostenuto e argomentato l’innocenza di Giovanni Titone, basandosi anche su una consulenza dell’ingegnere Damiano Marianello. Secondo la difesa l’incidente è stato provocato da una chiazza oleosa sulla strada e non da una imprudenza di Titone. La difesa inoltre ha escluso che il menfitano fosse alla guida in stato di alterazione psicofisica.
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