Si è protratto circa due ore l’interrogatorio del senatore ed ex assessore regionale Antonio Scavone, indagato nell’ambito dell’inchiesta sulla sanità catanese appena sfociata in misure cautelari e in iscrizioni sul registro degli indagati di professionisti e politici. Scavone, difeso dall’avvocato Carmelo Galati, ha risposto al pubblico ministero Alessandra Tasciotti e al giudice per le indagini preliminari del Tribunale etneo Simona Ragazzi. In sintesi, Scavone, indagato per avere favorito una donna indicata come “sua compagna” nell’affidamento di un incarico, ha replicato: “Non ho chiesto niente e la signora in questione, peraltro, non è affatto né mia moglie né la mia compagna”. A Scavone si contesta l’ipotesi di reato di concorso in turbativa della procedura di affidamento di un incarico da 15mila euro alla presunta “compagna”. Tutti gli altri indagati si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.
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