Incendi, “Intervenga la Giustizia”

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Dopo le dichiarazioni di emergenza incendi e la conta dei danni: il Parco delle Madonie presenta un esposto-denuncia a magistrati e forze dell’ordine contro i piromani. I dettagli.

Il Parco delle Madonie

Il presidente della Regione, Nello Musumeci, lo scorso 6 agosto ha dichiarato lo stato di emergenza incendi in Sicilia, e ha predisposto i primi risarcimenti a favore degli agricoltori, ovvero i maggiormente danneggiati dalle fiamme che da luglio imperversano nell’isola. Nel frattempo, lo scorso 26 agosto anche il governo Draghi ha riconosciuto come nazionale l’emergenza in Sicilia, liberando, in prospettiva, altre risorse finanziarie per risarcire i danni. Adesso, tra emergenze e risarcimenti, si procede anche alla ricerca dei responsabili che hanno flagellato con fuoco e fiamme la regione, bruciando, al momento, 78mila ettari di boschi, soprattutto nel Parco delle Madonie, a ridosso di 15 Comuni della provincia di Palermo, che conserva oltre la metà delle specie vegetali e animali dell’intera Sicilia, e che è stato il maggiore bersaglio dei criminali incendiari. Infatti, il presidente del Parco delle Madonie ha presentato un esposto-denuncia alla Procura di Termini Imerese e ai Carabinieri di Petralia Sottana, “affinché – ha scritto Angelo Merlino – gli organi competenti possano eseguire gli opportuni accertamenti e valutare la sussistenza di eventuali profili penalmente rilevanti in relazione ai recenti incendi che hanno devastato parte del territorio dell’Ente Parco della Madonie”. E poi il presidente Merlino ha sottolineato: “Quello che ormai appare un vero attacco criminale organizzato, ha colpito luoghi simbolo del territorio del Parco e dei Comuni limitrofi. L’ultimo della drammatica serie è stato l’incendio di Blufi che ha compromesso il famoso campo dei tulipani. E’ una vera guerra che va combattuta mettendo in campo anche le tecnologie più sofisticate”. Poi, Angelo Merlino si sofferma sul contenuto più tecnico dell’esposto, e spiega: “La denuncia, preparata con il supporto dell’Ufficio Legale dell’Ente, nello specifico dall’avvocato Maria Ardillo, ha preso in esame gli incendi che si sono verificati dal 30 luglio in poi. A supporto abbiamo portato anche lo studio di un gruppo specializzato dell’Università di Reggio Calabria, diretto dal professor Giuseppe Modica, che ci ha fornito anche un ampio e dettagliato report fotografico. In particolare, secondo quanto emerso anche dalle foto satellitari, fino al 10 agosto sono stati devastati 2mila ettari di territorio protetto, su un totale di circa 43mila ettari, quindi il 5 per cento, quasi tutto in zona B”. E poi il presidente del Parco delle Madonie, che è inserito nella Rete di geo-parchi globale dell’Unesco, conclude: “Credo fosse il minimo che potessi fare, al fine di tutelare gli interessi, non solo del Parco ma di tutti coloro i quali hanno perso tutto a causa di quanto accaduto. Naturalmente, qualora si celebrerà un processo, il Parco si costituirà parte civile”.

Angelo Ruoppolo (Teleacras)

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