“Il coinvolgimento nella ‘trattativa’ di Mannino non è solo non riscontrato ma è illogico”

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Lo scorso 22 luglio, la Corte d’Appello di Palermo, presieduta da Adriana Piras, ha confermato la sentenza di assoluzione, già emessa in primo grado, a favore dell’ex ministro Calogero Mannino, nell’ambito dell’inchiesta sulla cosiddetta “trattativa Stato – mafia”. Ebbene, adesso sono state depositate le motivazioni della sentenza di assoluzione. E, tra le mille e cento pagine depositate, i giudici scrivono: “Non è stato affatto dimostrato che il Mannino fosse finito anch’egli nel mirino della mafia a causa di sue presunte e non dimostrate promesse non mantenute (addirittura, quella del buon esito del primo maxi processo) ma, anzi, al contrario, è piuttosto emerso che costui fosse una vittima designata della mafia, proprio a causa della sua specifica azione di contrasto a Cosa Nostra quale esponente del governo del 1991, in cui era rientrato dal mese di febbraio di quello stesso anno. Sono pacifiche e pubbliche, poi, le minacce subite dal ministro Mannino, il suo timore e l’attivazione di tutte le forze di pubblica sicurezza e di intelligence dello Stato italiano a tutela della sua persona, ivi compreso il Ros ed i servizi segreti, cui lo stesso ebbe pure a rivolgersi. Ciò non di meno è rimasto parimenti non dimostrato che tali contatti, per nulla occulti, fossero finalizzati all’avvio di una trattativa con Cosa Nostra. Del resto, se davvero, come da contestazione, l’imputato fosse stato così vicino a Cosa Nostra da essere un suo stabile interlocutore politico, costui non avrebbe di certo avuto bisogno, per proporle un patto per sé ‘salvifico’, né dei militari del Ros né del suo acerrimo nemico politico, Vito Ciancimino, ben potendo presentarsi egli stesso ai vertici del sodalizio come prestigioso mediatore (all’epoca era ancora Ministro) per sé stesso e per lo Stato italiano. L’ipotesi del suo coinvolgimento nella fattispecie di cui in rubrica non solo, dunque, non è riscontrata, ma si appalesa, ancora una volta, illogica”.

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