Il 2020 della differenziata in Sicilia

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L’Ispra pubblica il report della differenziata in Sicilia nel 2020. La media regionale è al 38,5%. I dati relativi alle nove province dell’Isola.

L’Ispra, ovvero l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, ha pubblicato il report sui rifiuti urbani per l’anno 2020, un documento di oltre 600 pagine che interessa tutte le regioni d’Italia. Per quanto riguarda la Sicilia, rispetto all’anno di misurazione precedente, si registra un leggero miglioramento sotto il profilo della raccolta urbana. In Sicilia sono prodotte 2 milioni e 200mila tonnellate di rifiuti. Un milione e 350mila tonnellate sono prodotto indifferenziato: 257mila tonnellate in meno rispetto al 2019. Le restanti circa 860mila tonnellate sono invece destinate alla filiera green, ossia trattasi di raccolta differenziata: 104 mila tonnellate di prodotto differenziato in più rispetto allo scorso anno. La media 2020 di raccolta differenziata in Sicilia è del 38,5%, con un aumento del 9% rispetto al 2019. Di tale 38,5% il 45% è di rifiuti organici pari a 389mila tonnellate, il 21% è di carta e cartone, 182mila tonnellate, il 12% è vetro, 106mila tonnellate, e l’8% è plastica, pari a 72mila tonnellate. Fra le province siciliane, Ragusa è la più virtuosa, con il 57,8% di rifiuti differenziati. A seguire, al secondo posto, vi è Trapani, con il 56,7%. Ed il rapporto Ispra sottolinea che il territorio trapanese in 5 anni ha raddoppiato il quantitativo differenziato, fino a 100mila tonnellate all’anno. In classifica seguono, con percentuali di poco sotto il 50%, Enna, Agrigento e Caltanissetta, tutte e tre al 49,7%. Poi Siracusa al 36,4%, Catania al 35,4% e Messina al 32,8%. La provincia di Palermo è il fanalino di coda, ultima, con il 29,%. Ancora secondo l’Ispra, la stessa provincia di Palermo produce all’anno 603mila tonnellate di rifiuti, circa mezza tonnellata per ogni abitante. Delle 603mila tonnellate di rifiuti, solo 173mila sono destinate alla raccolta differenziata, e 414mila tonnellate sono prodotto indifferenziato. A Palermo città la media di raccolta differenziata si riduce addirittura al 17,9%. Ed il capogruppo consiliare del Movimento 5 Stelle al Comune di Palermo, Antonino Randazzo, commenta: “Pur apprezzando lo sforzo di Rap (l’azienda che gestisce il servizio della nettezza urbana) ritengo che siamo ancora distanti dalle medie nazionali e dagli obblighi di legge, e che tantissime ancora sono le disfunzioni in merito alla raccolta differenziata ed al servizio di gestione rifiuti a Palermo. Chiediamo pertanto di proseguire nella direzione dell’estensione del ‘porta a porta’, prevedendo una copertura di almeno il 50% della popolazione con il sistema di raccolta domiciliare e continuando a potenziare i centri comunali di raccolta con l’obiettivo di arrivare ad almeno 20 punti in città, attivando gli incentivi per i cittadini virtuosi che differenziano nelle isole ecologiche”.

 

Angelo Ruoppolo (Teleacras)

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