I rifiuti siciliani in nave in Danimarca fino al 2026

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Ancora autorizzazioni dalla Regione Siciliana a trasferire i rifiuti nei termovalorizzatori all’estero. L’ultimo decreto è per 7500 tonnellate in nave in Danimarca.

Sicilia, emergenza rifiuti, termovalorizzatori ancora fantasma, poteri speciali al presidente della Regione, Renato Schifani, come commissario, e poi, soprattutto, discariche sature: sommando il tutto, il risultato, già consolidato, è il trasferimento dei rifiuti non differenziabili dalla Sicilia altrove, appesantendo i costi a carico dei Comuni, costretti poi a scaricarli sulle tasche dei cittadini contribuenti, altrettanto costretti poi a loro volta a subire un servizio spesso scadente e superficiale.

Il presidente Schifani, come il suo predecessore, Nello Musumeci, hanno in ogni occasione ribadito l’essenzialità degli inceneritori come unica soluzione per superare la schiavitù delle discariche, in particolare quelle private, e per risolvere la condizione di emergenza che si protrae da oltre 20 anni. Il paradosso, se non la beffa, è che i rifiuti non differenziabili prodotti in Sicilia non sono smaltibili per mancanza dei termovalorizzatori, e quindi li si trasferisce fuori Sicilia dove non mancano i termovalorizzatori che, peraltro, dalla combustione ricavano energia per le popolazioni. E dunque, il rilascio di nuove autorizzazioni per il trasporto transfrontaliero dell’indifferenziata da parte della Regione prosegue a un ritmo di tre dall’inizio dell’anno.

L’ultimo decreto emesso dal dipartimento regionale ai Rifiuti risale a pochi giorni addietro e riguarda l’autorizzazione ai trasferimenti via mare, in nave, verso un inceneritore in Danimarca. Il provvedimento, firmato da Francesco Arini, dirigente referente per la Regione presso il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica per quanto riguarda le spedizioni trasfrontaliere, si riferisce a 7500 tonnellate di rifiuti da recapitare a Naestved, un centro situato nella parte sud-orientale del Paese nordeuropeo, dove ogni anno si convertono 150mila tonnellate di rifiuti in elettricità e teleriscaldamento, sufficienti a rifornire circa 24mila famiglie.

La provenienza della spazzatura da trasferire in Danimarca è Lentini, dalla discarica e impianto di trattamento meccanico-biologico di proprietà di Sicula Trasporti, la società attualmente nelle mani degli amministratori giudiziari dopo il sequestro seguito allo scandalo “Mazzetta Sicula”. A occuparsi del trasporto sarà invece la Enki, già destinataria di diverse autorizzazioni. La società milanese, che ha presentato l’istanza di autorizzazione a ottobre, potrà recapitare i rifiuti nel sito danese fino a dicembre 2026. I viaggi avverranno via nave e i Paesi di transito saranno Spagna, Gibilterra, Portogallo, Regno Unito, Francia, Belgio, Germania, Paesi Bassi, Norvegia e Svezia. A comunicare esplicitamente il consenso sono stati soltanto il Belgio, la Germania e il Regno Unito. Si è presunta la “tacita autorizzazione” per gli altri.

Giuliana Miccichè

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