“I parricidi a Racalmuto” in Corte d’Assise

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Iniziato innanzi alla Corte d’Assise di Agrigento il processo a carico di Salvatore Sedita, il racalmutese reo confesso dell’omicidio dei genitori. Tutti i familiari parte civile.

Lo scorso 20 giugno il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Agrigento, Micaela Raimondo, accogliendo l’istanza del procuratore Salvatore Vella e del pubblico ministero, Gloria Andreoli, ha disposto il giudizio immediato a carico di Salvatore Sedita, il 35enne di Racalmuto che ha confessato di avere ucciso, lo scorso 13 dicembre, il giorno di Santa Lucia, nella loro abitazione in via Rosario Livatino, i genitori Giuseppe Sedita e Rosa Sardo di 66 e 62 anni, con 47 colpi di mannaia. Gli si contestano i reati di duplice omicidio aggravato e maltrattamenti in famiglia. Ebbene adesso si è svolta la prima udienza innanzi alla Corte d’Assise di Agrigento presieduta dal giudice Giuseppe Miceli. L’imputato, detenuto nel carcere di Barcellona Pozzo di Gotto, ha rinunciato ad essere presente in aula. Si sono costituiti parte civile tutti i familiari dell’omicida reo confesso, compreso il figlio minorenne, tramite l’avvocato Flora La Vecchia. E poi le sorelle Salvina (con il marito), Letizia, Gaetana e Maria Letizia, tramite gli avvocati Giuseppe Barba, Giuseppe Zucchetto, e Giuseppe Contato. Il difensore di Salvatore Sedita, l’avvocato Ninni Giardina, ha preannunciato la richiesta di eseguire una perizia psichiatrica, anche a riscontro di una eventuale parziale incapacità di intendere e di volere del processato. Il consulente del Tribunale, lo psichiatra Lorenzo Messina, in occasione dell’incidente probatorio ha già sentenziato: “Sedita va considerato capace di intendere e di volere al momento del reato. E in atto è capace di partecipare coscientemente al procedimento che lo riguarda. Il fatto non è diretta espressione di una infermità mentale ma è avvenuto sotto l’effetto della cocaina”. Prossima udienza il 5 ottobre quando sarà ascoltato il primo testimone nella lista del pubblico ministero, Gloria Andreoli, ovvero il maresciallo Blanco, in servizio alla stazione dei Carabinieri di Racalmuto.

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