Gli architetti agrigentini contro il nuovo Codice dei contratti

Condividi

L’Ordine provinciale degli Architetti di Agrigento punta il dito contro il nuovo Codice dei contratti all’esame del Governo. L’intervento di Rino La Mendola.

L’Ordine provinciale degli Architetti di Agrigento, presieduto da Rino La Mendola, punta il dito contro il nuovo Codice dei contratti all’esame del Governo e frutto di una bozza redatta da una Commissione appositamente istituita al Consiglio di Stato dal precedente Governo Draghi. Lo stesso La Mendola afferma: “Rischia di farci tornare indietro di 30 anni. E’ il peggiore provvedimento in materia di lavori pubblici degli ultimi 30 anni. Confidiamo nel Ministro Salvini per una profonda revisione del testo”. E poi spiega: “Le criticità e novità negative da noi rilevate sono: scomparsa la centralità del progetto nei processi di trasformazione del territorio, e fortemente ridimensionati gli strumenti indispensabili per promuovere la qualità del progetto, come i concorsi di progettazione. E poi: calpestati i diritti dei liberi professionisti, chiuso il mercato dei lavori pubblici alle strutture professionali medio – piccole e ai professionisti di talento, e rilanciate in compenso procedure stantie, come l’appalto integrato, che relegano il progetto a un ruolo del tutto marginale nell’esecuzione delle opere pubbliche. Il nuovo Codice rischia di riportarci all’epoca pre-Merloni nel 1994, perché cancella tutte le conquiste faticosamente raggiunte nel tempo dal Consiglio nazionale degli architetti e dalla Rete delle Professioni Tecniche, per rilanciare la centralità del progetto (di qualità), aprire il mercato dei lavori pubblici ai “cervelli” e non ai “fatturati”, e scrivere regole chiare e trasparenti per calcolare l’importo dei corrispettivi spettanti ai liberi professionisti, al fine di scongiurare fatti eclatanti che, nel recente passato, hanno mortificato la dignità dei progettisti e la qualità delle prestazioni professionali come, ad esempio, il caso dell’affidamento a Catanzaro di un Piano Regolatore a fronte di un compenso simbolico di un euro. Condividiamo l’idea di semplificare le procedure per accelerare l’esecuzione dei lavori pubblici ma siamo ben consapevoli che senza un progetto di qualità continueremo a registrare varianti correttive in corso d’opera, contenziosi e incompiute. Confidiamo adesso nel ministro Salvini – conclude La Mendola – affinché il testo del nuovo Codice non sia fondato su una semplificazione miope, destinata al fallimento, ma punti, al contrario, a una semplificazione delle procedure supportata e garantita dalla qualità del progetto che rimane, a nostro avviso, il pilastro principale su cui fondare la riforma.”

Angelo Ruoppolo (Teleacras)

Notizie correlate

One Thought to “Gli architetti agrigentini contro il nuovo Codice dei contratti”

  1. filippo triassi

    IL discorso non fa una grinza, da ormai non più interessato, lo condivido in toto

Leave a Comment