Nell’ambito dell’inchiesta cosiddetta “Waterloo” a carico di Girgenti Acque, la Procura di Agrigento contesta ad alcuni degli indagati l’ipotesi di reato di furto aggravato in concorso perché il 23 maggio del 2015, a Sant’Angelo Muxaro, in contrada Barone, con un escavatore del gruppo di Campione, si sarebbero impossessati di 10 tubi in acciaio, lunghi 12 metri con un diametro di 60 centimetri, rivestiti di polietilene per condotte di acqua, per un valore di 40mila euro, di proprietà del Voltano. E ciò per utilizzare gli stessi tubi per la costruzione di condotte idriche, su incarico della Girgenti Acque, da parte delle società del gruppo Campione. Poi, successivamente al furto, per eludere le indagini, avrebbero comunicato al Voltano che sarebbero state prelevate le tubazioni non utilizzate dallo stesso Voltano. E ciò affinchè apparisse come legittimo il prelievo dei tubi. E non solo: alcuni indagati avrebbe provato a convincere l’allora responsabile del Voltano a dichiarare falsamente ai Carabinieri che il prelievo di quei tubi fosse stato precedentemente comunicato da Girgenti Acque e autorizzato dallo stesso Voltano.
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