Premetto, che questa nota non ha lo scopo di denigrare assolutamente, l’evento che due stilisti di fama mondiale stanno realizzando nella valle dei templi, ma di mettere in evidenza alcune gravi vessazioni verso la sacralità culturale della valle e del tempio della concordia.
Da numerose foto che circolano sul WEB, mi sono accorto che gli allestimenti e le scenografie che verranno utilizzate per la sfilata, stanno andando oltre il buon gusto che il luogo merita, con una manifesta scarsa conoscenza culturale del sito, che va in ogni caso rispettato anche se si tratta di una grande maison di moda.
Collocare finte colonne corinzie di cartapesta sulla via sacra, che nulla hanno a che fare con i monumenti greci esistenti, non fa altro che accrescere il cattivo gusto e la mancanza assoluta degli scenografi della storia della cultura greca che la valle esprime e che ha meravigliato nei secoli tanti viaggiatori illustri.
Invadere la fragile cella del tempio (Naos) con l’allestimento di una pedana in tubi metallici vuol dire dissacrare un luogo che da anni è chiuso al pubblico comune.
Sull’utilizzo della valle per eventi vari sia internazionali che locali, mi sono espresso sempre a favore poiché la valle deve essere uno strumento di sviluppo economico in diverse espressioni.
Per fortuna siamo lontani dai tempi, quando fu proibito il passaggio dei ciclisti del campionato del mondo in collegamento televisivo con una platea di centinaia di milioni di telespettatori in diretta.
Siamo lontani dai tempi, quando fu proibito lo spettacolo finale del festival internazionale del folklore
Per fortuna nuovi dirigenti hanno consentito l’uso della valle a Google per delle serate particolari realizzate con la massima sobrietà e per altre decine di iniziative che hanno creato una grande immagine nel mondo della valle stessa facendo quasi raddoppiare i visitatori provenienti da tutto il mondo.
Oggi invece si sta assistendo ad un gravissimo uso improprio della valle con scenografie esagerate e di cattivo gusto.
Da una decina di giorni e per altri giorni la valle è un cantiere a cielo aperto dove centinaia di maestranze lavorano per l’evento impedendo a tanti visitatori una normale visita ai templi costretti a numerosi divieti a d una visita monca in tutti i suoi contenuti.
Non so di preciso il canone che l’azienda di moda pagherà al parco per il disturbo, ma da voci attendibili si parla di poche decine di migliaia di euro, a fronte di diverse centinaia di migliaia di euro che verranno spese per tutto l’evento.
Ovviamente nessun agrigentino avrà la fortuna di assistere alla sfilata, ma questo poco importa, e la città non verrà sfiorata per niente dal punto di vista economico dall’evento stesso.
Invito il parco per le prossime numerose, spero, iniziative di conoscere i progetti nei dettagli, prima della realizzazione, se sono consoni ai luoghi e al pagamento di congrui canoni da investire magari come attività compensative in città.
grazie per l’ospitalità
Giovanni Parisi, imprenditore
Quelli si stanno facendo i cazzi loro, figurati cosa gliene importa di Agrigento e di tutto il resto.