Giovanni Amico si dimette da direttore facente funzione dell’Ast. Era opportuno farsi cacciare via dalla questione morale?

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C’è una valanga di accuse contro i vertici dell’Ast di Palermo. Una serie di indagati che adesso dovranno rispondere alle domande dei giudici che presto impianteranno il processo.

E nel cuore della bufera, uno degli indagati sulla triste vicenda, Giovanni Amico, ha trovato il coraggio di farsi nominare direttore facente funzioni prendendo il posto di Ugo Figuccia che per la cronaca è finito ai domiciliari.

E giusto oggi in commissione antimafia si è discusso sulla (opportuna?) nomina di Amico il quale, dopo una serie di accuse ricevute nel corso dell’audizione, ha trovato la dignità di mettersi da parte.

Meno male. Un deciso colpo durissimo rispetto alla accettazione avvenuta una settimana fa alla nomina di direttore. L’ex assessore agrigentino si è dimesso mettendo tutti a tacere dopo una tribolata settimana di mugugni (giustificatissimi), lamentele e mosse apicali decisamente inopportune.

 

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