Giornalista disabile in carrozzina fatto uscire dal campo di calcio dall’arbitro

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Conosciuto in tutti i campi della Sicilia, non solo di calcio ma anche di pallavolo, pallacanestro e di altri sport, il collega giornalista Totò Arancio, costretto a stare su una sedia a rotelle per la sua disabilità, non ha mai trovato difficoltà a svolgere il suo lavoro di qualificato cronista sportivo.

Molto spesso non c’è nemmeno bisogno di presentarsi o mostrare il tesserino di iscrizione all’Ordine dei giornalisti, tanto è noto è conosciuto. In quasi tutti i campi le tribune  sono inaccessibili per i disabili, gli stadi non sono dotati di una tribuna stampa dove un giornalista disabile può fare il suo lavoro, e proprio per questa presenza di barriere architettoniche Totò Arancio, che è anche direttore dell’emittente radiofonica Rete 94, viene fatto accomodare a bordo campo per seguire l’incontro e fare il suo lavoro, non un  capriccio quindi a voler vedere la partita da quella postazione, ma una necessità. Mai nessuno ha avuto niente da ridire, sia proprio per la sua condizione di disabilità di persona in carrozzina sia anche per il fatto di essere un giornalista conosciuto ripetiamo in tutti i campi della Sicilia che  è li solo ed esclusivamente per lavorare.

Ma questa volta ad impedire che Totò facesse il suo lavoro non sono state le barriere architettoniche e fisiche, ma le barriere mentali, per non definirla ottusaggine, dell’arbitro Niccolò Melodia di Trapani chiamato a dirigere l’incontro di calcio Pro Favara – Sporting Vallone che si è disputato oggi pomeriggio al “comunale”  di Favara dove Totò, senza tanti giri di parole, è veramente il padrone di casa. Ma per lo “schematico”, usiamo a caso questo aggettivo, arbitro quel signore in carrozzina a bordo campo non ci doveva  stare. A  nulla sono valsi gli interventi degli stessi collaboratori, Dario Ricchiari e Gabriele Valenti della Sezione di Palermo, ma anche dei dirigenti e dei giocatori della Pro Favara e financo della squadra avversaria. L’arbitro è stato irremovibile, quell’uomo in carrozzina da disabile, nonostante fosse un giornalista, li a bordo campo non ci poteva stare “perché non era inserito in distinta”. Ma quale distinta! La distinta è l’elenco dei giocatori e dei dirigenti non certo dei giornalisti, che eventualmente vengono soltanto riconosciuti mostrando il tesserino dell’Ordine.

Si vedono in tutti i campi del mondo, con la casacca presenti a fotografare, a riprendere, a prendere appunti, insomma a fare il proprio lavoro in tutti i campi del mondo tranne che a Favara, ma solo quando c’è  l’arbitro Melodia di Trapani a dirigere. Senza andare troppo lontano proprio recentemente qualche giorno  fa in occasione della finale di Coppa Italia d’eccellenza  Sicilia, Totò Arancio era lì, a fare il proprio lavoro proprio accanto al presidente regionale della FIGC professor Santino Lo Presti, senza tante preoccupazioni e senza tante schematismi inutili ma con tanta cortesia, sensibilità, collaborazione e rispetto dei ruoli.

Giuseppe Moscato

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