E’ stata risolta la controversa questione se consentire ad 8 Comuni agrigentini su 43, che lo hanno espressamente richiesto, di mantenere la gestione diretta del servizio idrico, non aderendo quindi alla gestione comunale consorziata all’interno della neo costituita Aica, l’Associazione idrica dei Comuni agrigentini. Il commissario regionale ad acta, Maria Di Francesco, ha riconosciuto il diritto alla gestione diretta del servizio idrico agli 8 Comuni agrigentini in base a quanto disposto dall’articolo 147 della legge Galli. L’articolo 147 prevede il possesso dei seguenti requisiti: approvvigionamento da fonti pregiate, presenza di sorgenti ricadenti in parchi naturali o aree protette, ed uso efficiente delle risorse idriche, tra contatori e depuratori funzionanti. Gli 8 Comuni interessati sono Alessandria della Rocca, Bivona, Burgio, Cammarata, Cianciana, Menfi, Santa Margherita Belice e Santo Stefano Quisquina.
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