“Fondi europei”: 1,8 miliardi di euro da spendere

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Sull’agenda europea 2014 – 2020 la Sicilia sconta un ritardo di 1,8 miliardi di euro da spendere entro il 2023. Gli interventi e le prospettive di rimedio.

In Sicilia, se da una parte si dibatte ancora su modalità e destinazione di spesa dei fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza, soprattutto in riferimento alla carenza negli organici degli Enti Locali e Regionali di personale tecnico qualificato capace di progettare investimenti, dall’altra parte, invece, incombe il rischio di fallimento nella gestione del Po Fesr 2014 – 2020, ovvero l’agenda dei fondi europei relativa al periodo dal 2014 al 2020. Ricorre infatti lo spettro di dovere restituire all’Europa ben oltre un miliardo di euro di fondi non spesi. Nell’ambito di tale agenda, nel 2013 sono stati preventivati in Sicilia 10 filoni di intervento con un finanziamento di 4,3 miliardi di euro, con l’80% a carico dell’Unione Europea e il 20% co-finanziato da Stato e Regione. Dagli ultimi dati certificati dal sistema di avanzamento della spesa emerge un ritardo di 1,8 miliardi euro sulla spesa dei fondi relativi ad un ampio e variegato raggio d’azione, tra ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione, agenda digitale, competitività piccole e medie imprese nel settore agricolo, energia sostenibile, qualità della vita, tutela dell’ambiente e del territorio, emergenze idrogeologiche, trasporti, inclusione sociale, istruzione e formazione. Dunque, in molti settori strategici la Sicilia non ha brillato e bisognerà rendicontare entro fine anno, mentre incombe la scommessa dei fondi Pnrr e la necessità, a fronte di un indebitamento dello Stato, di condurre a compimento opere strategiche. Adesso quindi è corsa contro il tempo. Il responsabile dell’Autorità di gestione dell’agenda 2014 – 2020, Federico Lasco, assicura: “Abbiamo analizzato tutte le criticità e le opportunità. La sfida sarà quella di rendicontare entro il 2023 oltre 1,8 miliardi di euro. Abbiamo piena coscienza dello sforzo che ci troviamo davanti, e con la Commissione europea stiamo lavorando fianco a fianco, con grande spirito di collaborazione e approccio operativo, per risolvere le problematiche e centrare tutti gli obiettivi previsti, nel rispetto dei principi di efficacia e qualità della spesa”. E l’assessore all’Economia, Marco Falcone, conferma e rilancia: “Le criticità ci sono. I direttori dei Dipartimenti, che sono stati chiamati a confrontarsi con la Commissione europea, hanno garantito che il Programma di spesa raggiungerà gli obiettivi previsti. Nel frattempo la Sicilia ha già ottenuto da Bruxelles l’approvazione della programmazione 2021-2027. Alcune procedure del 2014-2020 che non potranno essere completate entro l’anno, saranno traghettate nel Programma 2021 – 2027. Il governo Schifani è impegnato nel raggiungimento di questi obiettivi e siamo convinti che alla fine metteremo in campo delle azioni utili con una ricaduta positiva per il nostro territorio”.

Giuliana Miccichè

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