Finanziaria e Bilancio, indietro e poi avanti

Condividi

Ritirati gli strumenti contabili dall’Assemblea Regionale. L’assessore all’Economia a lavoro per alcune necessarie modifiche. Il rinvio fino a lunedì. I dettagli.

Ricorriamo ancora alla metafora del latte intero per spiegare quanto accade adesso all’Assemblea Regionale dove si corre contro il tempo per approvare entro il 31 gennaio prossimo la Finanziaria e il Bilancio, pena la proroga dell’esercizio provvisorio. Il latte intero, ovvero i quattro disegni di legge che compongono il collegato, la legge di stabilità e la previsione di spesa per il 2019, sarebbe troppo pesante da digerire e metabolizzare. E allora la soluzione sarebbe una parziale scrematura, anzi una radicale scrematura, affinchè entro la conclusione del mese in corso il latte “finanziaria e bilancio” possa essere finalmente bevuto, scongiurando il protrarsi dell’attuale condizione di stallo. E così è stato. Il tutto, ossia l’esame e il voto a Sala d’Ercole con il vaglio in prima battuta in Commissione Bilancio, è stato rinviato a lunedì prossimo 28 gennaio, e nel frattempo è stato accantonato il collegato ed è stato radicalmente ridotto il numero degli articoli della Finanziaria, almeno 16. Così hanno concordato il presidente dell’Assemblea Regionale, Gianfranco Miccichè, il presidente della commissione Bilancio Riccardo Savona, e gli assessori al Territorio e alle Attività produttive, Cordaro e Turano, presenti alla seduta in Aula che ha sancito il ritiro degli strumenti contabili e la concessione all’assessorato all’Economia di 48 ore per modificare. E le modifiche sono necessarie anche, e soprattutto, in ragione della doccia gelata appena subita dalla Corte dei Conti che ha contato un ulteriore disavanzo di 53 milioni di euro piovuto a cielo sereno, e che bisogna recuperare. Si tratta di una parte del maxi disavanzo da 2 miliardi di euro ereditato dalla precedente legislatura, ed il cui pagamento è stato rateizzato dalla Regione che ha trattato con il governo nazionale. Per i 53 milioni di euro è necessaria una proposta di variazione di bilancio su cui l’assessore Armao è a lavoro fino a lunedì, e lo stesso Armao commenta: “Sì, il maxi disavanzo è una drammatica eredità causata dalle scelte fatte in passato e che non dipendono dalla volontà del nostro governo. Meno male che nell’accordo che abbiamo siglato con lo Stato sono state inserite alcune modalità che ci facilitano il lavoro, tra cui appunto la possibilità di una dilazione senza la quale, insomma, la Regione avrebbe corso il rischio di dichiarare il default”. Ancora nel frattempo, le opposizioni incalzano. Il capogruppo del Partito Democratico, Giuseppe Lupo, è poco fiducioso e afferma: “Se, come ormai appare evidente, saremo costretti a prorogare l’esercizio provvisorio, tanto vale che il governo lo dica subito invece di tenere il Parlamento a bagnomaria a tempo indeterminato. Il presidente Musumeci prenda atto della realtà invece di continuare a raccontare una finanziaria che non c’è”.

Angelo Ruoppolo (Teleacras)

Notizie correlate

Leave a Comment