Ecco la “coltura” del Consiglio comunale di Porto Empedocle e del suo sindaco

Condividi

Si stanno facendo enormi sacrifici per mantenere in vita il Polo Universitario agrigentino. Nuovi corsi, nuovi studenti, nuove accelerazioni.

Chiaro che portare avanti un discorso del genere la materia prima è assolutamente fondamentale: i soldi. I Comuni della provincia di certo non hanno aiutato l’importante struttura universitaria.

E mentre tutti i Comuni della provincia agrigentina hanno tentato di tutto per far affossare l’Ecua di Agrigento, oggi al peggio non c’è mai fine.

Già che le quote versate erano davvero miserabili; sindaci e Consigli comunali che da sempre lagnano di avere le casse vuote. E dire che stiamo parlando della misera somma di 5 mila euro l’anno!

A Porto Empedocle, l’amministrazione guidata da Calogero Martello ma soprattutto il Consiglio comunale, dove probabilmente regna di più la coltura e non la cultura, hanno pensato bene di dimostrare agli empedoclini che sono “straordinari risparmiatori”, che vogliono il bene della città, che non vogliono buttare soldi anche se questi sono destinati alla cultura.

E così, i consiglieri comunali per “razionalizzare le spese del Comune”, hanno tagliato con una delibera il già mortificante contributo annuo pari ad euro 5.164,60.

Avete visto, cari cittadini marinisi, come sono parsimoniosi i consiglieri comunali che avete eletto?

La cricca comunale empedoclina dimostra ampiamente (o quasi) di essere decisamente al risparmio. L’atto “anti cultura” portato in consiglio recita testualmente: “Vista l’urgenza di procedere alla necessaria realizzazione delle spese dell’Ente, dovrà essere immediatamente esecutivo”.

Ma tu guarda che amministrazione e che Consiglio comunale a Porto Empedocle. Che bravi che sono. Martello e company, infatti, hanno partorito un nucleo di valutazione formato da tre persone che dovranno valutare l’operato dei dirigenti (ma quanti cazzo saranno questi dirigenti?) per vedere se sono bravi o cattivi e, possibilmente, se hanno lavorato bene dovranno beccarsi un bel premio economico grazie alle proprie gesta gloriose. Questo nucleo di valutazione dovrebbe costare una trentina di mila euro l’anno, tra presidente e i due componenti. A quali cultura!!! Ci sono tre geni della valutazione e si pensa alla cultura?

Abbiamo contezza che di soldini (non certo 5 mila euro) già la parsimoniosa amministrazione Martello e tutto il Consiglio comunale sono stati sborsati. Motivi nobili, altri meno nobili, ma sicuramente non più importanti da quelli da destinare alla cultura. Sistemare un bagno di una casa comunale (7 mila euro) di un inquilino che non è in regola con le quote da versare come fa l’universo mondo ci sembra un attimino eccessivo. Però, giustamente, la gente deve fare la cacca e la pipì.

Terremo d’occhio le spese empedocline, non necessariamente quelle esorbitanti che davvero farebbero molto bene alle proprie casse risparmiarle; ma di questo, tra incarichi di qua e incarichetti di la, ve ne daremo conto. Punteremo soprattutto su spese che prevedono conviviali, arancine, pizzette, panica ca meusa, panelle e così via dicendo. E vedrete, come per incanto, che tutti quei soldi usciti anche per dare a mangiare agli altri (non in  beneficienza, attenzione, perché quelli sarebbero soldi nobili) saranno molti di più della singola rata annua da versare al Consorzio universitario.

Ma mezzu a marina, alla cultura, preferiscono a meusa.

Bravo sindaco, bravo Consiglio comunale!

Notizie correlate

Leave a Comment