A Palermo, al palazzo di giustizia, a conclusione del giudizio abbreviato, il giudice per le udienze preliminari, Alfredo Montalto, ha condannato all’ergastolo il boss Nino Madonia, imputato del duplice omicidio del poliziotto Nino Agostino e della moglie Ida Castelluccio, uccisi il 5 agosto del 1989. Del duplice omicidio è imputato anche il boss Gaetano Scotto che, a differenza di Madonia, ha scelto il rito ordinario ed è stato rinviato a giudizio, così come il terzo imputato, Francesco Paolo Rizzuto, presunto responsabile solo di favoreggiamento. Nino Agostino, agente di polizia formalmente assegnato alle Volanti, collaborava con i Servizi segreti alle indagini per la cattura dei boss latitanti di mafia. Insieme ad Emanuele Piazza, anche lui assassinato, Giovanni Aiello, morto d’infarto nel 2019, Guido Paolilli, agente di polizia, e ad altri componenti allora di vertice dei Servizi di sicurezza, Agostino sarebbe stato parte di una struttura di intelligence che avrebbe mantenuto rapporti, a volte opachi, con alcuni esponenti di Cosa nostra. Agostino avrebbe compreso le reali finalità della struttura a cui apparteneva, e avrebbe deciso di allontanarsene poco prima del matrimonio. E sarebbe stata una scelta che ha pagato con la vita.
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