Dulce Pontes a Armonie D’Arte Festival: una voce sublime e un cammino tra originalità e talento

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Di connubi così perfetti ne ho visti davvero pochi, durante la mia carriera.

Parlo del connubio perfetto tra location e kermesse, traArmonie d’Arte Festival e l’intenzione di promuoverla l’arte, la cultura, la musica nella sua forma più alta, in una terra come la Calabria, che ha bisogno impellente di iniziative culturali, di impegno e competenza per risorgere e per ritrovare la strada verso una crescita chepiù che necessaria, è indispensabile.

A rendere tutto questo possibile ci ha pensato il direttore artistico del Festival, Chiara Giordano che ieri sera, salutando il pubblico presente nella splendida location del Parco Archeologico Scolacium a Borgia (Cz) ha spiegato come questo Festival nasce proprio con l’intenzione di coltivare la cultura della bellezza nel suo significato etico ed estetico e in maniera collettiva, mentre ognuno fa la sua parte e mentre si lavora ormai da 18 anni “nell’arte e per l’arte”, attraverso diversi stili artistici, ognuno dei quali capaci di decretare anno dopo anno il successo di questo “lavoro d’insieme”.

Ieri sera l’esibizione della cantautrice portoghese Dulce Pontes, è stato un piccolo capolavoro, malgrado qualche problema di microfoni. Un piccolo capolavoro incastonato nella consapevolezza che il talento è molto simile ad una missione: va intrapreso, poi lasciato andare e in ultimo condiviso. La Pontes è una cantante che si esprime in tanti modi, che ha una spiccata personalità musicale, capace di catalizzare l’attenzione, e di portare l’ascoltatore nel suo mondo, fatto di note, di musica popolare, di fado, che è il suo vestito più bello. Una voce da mezzo soprano che sconfina in acuti a volte a voce piena a volte in falsetto, un’estensione vocale ampia, che racconta in maniera prorompente tutto quel “sentimento” quella “saudade” che narra di emigrazione, di lontananza, di separazione, di dolore, di sofferenza. In quel mood Dulce Pontes ha portato il suo pubblico, con quella padronanza della scena, mentre si muove e riempie lo spazio che condivide con due chitarre e un contrabbasso, con i suoi strepitosi musicisti, il chitarrista Daniel Casares e Yelsy Heredia al contrabbasso.

Sono tanti i momenti in cui la cantante portoghese incanta con i duetti voce e chitarra, quando lascia che il vibrato classico del canto della terra che fu di Cesaria Evora, si insinui tra il cambio di tempo e il controcanto che rende tutto così pulsante. Si apprezzano tutte le sue sfumature vocali, sia quando esplode il canto gitano, sia quando l’escursione vocale lirica, mette tutto a tacere.

Regala momenti di grande arte, con pezzi del suo repertorio, alcuni dei quali durano oltre 10 minuti, senza stancare mai; reinterpreta anche i temi famosissimi del Maestro Morricone con il quale ha collaborato.

Un’artista con la voce nelle sue radici, e il cuore altrove … lì dove serve, dove poi esplode, mentre lei resta costantemente in cammino, perseverando con originalità e talento.

Tutto perfetto ieri sera, mentre sogno una Calabria che possa trovare in un Festival come Armonie D’Arte, una porta dalla quale far entrare una chance, attesa troppo a lungo

 

Simona Stammelluti 

 

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