Dopo le polemiche (e le tragedie) parte il “mutuo soccorso” a favore di Miccichè; raffica di interventi (di quel che resta di Forza Italia)

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Dopo le polemiche nate attorno a Gianfranco Miccichè, lasciato da solo da molti componenti del suo stesso partito, l’altra frangia che rimane del partito Azzurro oggi si è messa in riga ed ha esternato i propri pensieri. Eccoli.

Tommaso Calderone: “Va bene il dialogo, purché sia costruttivo. Restiamo uniti, sotto la guida del nostro coordinatore regionale, Gianfranco Micciché e confermeremo gli ottimi risultati che il partito ha ottenuto nel recente passato. Puntiamo pertanto a costruire un centrodestra unito, che sia pronto per le prossime competizioni elettorali – sia a livello locale che regionale – e che soprattutto dia quelle risposte che i cittadini chiedono”.

Andrea Mineo: “Francesco Cascio è il profilo ideale del candidato sindaco di Palermo, per vincere le elezioni. Cascio è un amministratore competente, con un corposo curriculum e un’esperienza trentennale nelle istituzioni – sottolinea Mineo -. Il suo nome è l’ennesima intuizione vincente di Miccichè, da proporre al tavolo della coalizione e va nella direzione auspicata da tutti noi, di un esponente del partito con un curriculum importante, in condizione di fare sintesi. Negli anni c’è stato un importante ricambio della classe dirigente del partito: sono andati via solo i guastatori, i cambiacasacca, gente che lavorava solo per il proprio tornaconto. Al contrario, è entrata nel partito solo gente ci ha fatto crescere in quantità e soprattutto in qualità. Non è il momento delle polemiche, bisogna ritrovare l’unità”.

Daniela Ternullo: ““Non c’è dubbio che serve un confronto, ma senza pregiudizi. Un confronto onesto, che metta sul piatto della bilancia l’intero ciclo di questi ultimi anni. Le uscite e i rientri in politica sono sempre esistiti e Forza Italia non è esente da tale meccanismo democratico. Ciò però non sminuisce l’azione incisiva del nostro Commissario regionale, il quale ha svolto egregiamente il duplice ruolo di garante del Parlamento siciliano e di coordinatore del partito in Sicilia. Una gestione che ci ha permesso di ottenere risultati elettorali brillanti e soprattutto in discontinuità con quello che era il trend del partito nell’Isola prima della sua guida”.

Luigi Vallone: “Rimango sbigottito leggendo alcune dichiarazioni di esponenti del mio partito che rimproverano il nostro coordinatore regionale Gianfranco Miccichè di essersi macchiato di chissà quali crimini politici. Ricordo a chi ha memoria corta che il gruppo di Forza Italia all’ARS è maggiore rispetto all’inizio della legislatura e a fronte di qualche uscita sono approdati nel partito in Sicilia numerosissimi amministratori locali, sindaci, assessori, consiglieri comunali e di circoscrizione. Amici che stanno sul territorio a contatto con gli elettori. Sono certo che senza la guida di Miccichè il partito sarebbe spostato decisamente a destra a fare da stampella ad altri partiti. Probabilmente alcuni vorrebbero che Forza Italia ritornasse al passato quando con altra guida ci si specchiava con numeri da prefisso telefonico.Gli assenti hanno sempre torto. Chiedono collegialità e poi disertano gli incontri ufficiali oppure, da parte di qualche parlamentare e qualche assessore c’è solo voglia di mettere benzina sul fuoco delle polemiche, sterili, ma che potrebbero servire solo per proprio tornaconto a discapito del partito?”.

Bernadette Grasso: ““Forza Italia sin dalla sua nascita ha dimostrato di essere un partito aperto al confronto, offrendo a tutti i suoi iscritti la possibilità di esprimere la propria opinione, qualunque essa sia. Questo perché siamo un partito in cui il dialogo è alla base della pianificazione politica”.

 

 

 

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