“Diffamazione Catanzaro”, assolto Marino (video)

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In sede di Appello penale assolto l’ex assessore regionale Nicolò Marino, già condannato in primo grado per diffamazione a danno dei fratelli Catanzaro.

Il 29 novembre del 2013 il vice presidente regionale di ConfIndustria, Giuseppe Catanzaro, querela per diffamazione l’assessore regionale ai rifiuti Nicolò Marino. Catanzaro tuona: “Le ultime calunniose esternazioni pubbliche dell’assessore Marino hanno superato il limite. Fin’adesso ho rispettato Nicolò Marino, per rispetto alle Istituzioni che rappresenta, e per il suo passato di magistrato, sopportando le sue gravi e ripetute affermazioni. Adesso basta”. Il vento che è entrato in Chiesa e ha spento le candele è soffiato ad Agrigento, nella sede dell’ ex Asi, dove, il precedente 21 novembre del 2013, Nicolò Marino ha affrontato la spinosa vertenza “rifiuti” incontrando alcuni sindaci agrigentini. Marino ha puntato il dito contro la discarica a Siculiana, che è gestita dai Catanzaro, e ha definito “oscure le origini della disponibilità dei terreni con la conseguente gestione privata”, sollevando dubbi, quindi, sull’aggiudicazione della gara. E poi, in sede di Commissione parlamentare di inchiesta sulle eco – mafie, l’assessore Nicolò Marino aggiunse: “I fratelli Catanzaro hanno intrattenuto rapporti di affari con soggetti indagati in quanto ritenuti vicini a uomini di spicco di Cosa Nostra, e hanno acquistato una società di Francesco Zummo, ritenuto prestanome di Bernardo Provenzano”. Ebbene, il 3 novembre del 2016 il Giudice di Pace di Palermo, Antonio Cutaia, in sede penale, accogliendo quanto richiesto dalla Procura, ha condannato Nicolò Marino, per diffamazione a danno dei fratelli imprenditori Giuseppe e Lorenzo Catanzaro, a 500 euro di multa, al risarcimento dei danni ai Catanzaro per 5.000 euro e al pagamento delle spese processuali. Già il precedente 11 maggio del 2016 il Tribunale di Agrigento, in sede civile, condannò Marino a risarcire con 45.000 euro i Catanzaro per le stesse ipotesi di reato. Ordunque, adesso, in sede di Appello penale, la giudice monocratico del Tribunale di Palermo, Marina Petruzzella, ha assolto Nicolò Marino ritenendo le sue dichiarazioni “critiche legittime”, ed ha cancellato la condanna a 500 euro di multa inflitta in primo grado a suo carico. La giudice Marina Petruzzella motiva l’assoluzione di Nicolò Marino e scrive: “Marino si riferì all’aggiudicazione del servizio privato di gestione della discarica di Siculiana e alla partecipazione della società dei Catanzaro alla gara assieme a società con soggetti che erano stati coinvolti in processi di mafia assieme a Provenzano. E si tratta di affermazioni critiche e allusive ma fondate su risultanze processuali in sedi penali e amministrative. E’ da ritenersi che Marino abbia legittimamente esercitato il diritto di critica, pertinente al ruolo e al suo specifico impegno in quel tempo”.

Angelo Ruoppolo (Teleacras)

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