Di Rosa: nessuno si è accorto dell’aumento del biglietto???

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La Agrigento-Palermo è al sesto posto in una top ten “dominata” dalla Roma-Lido.

Il tempo di percorrenza è di 1 ora e 55 minuti (per il treno più veloce), la velocità media di 67 km/h, e sono 12 le coppie di treni che quotidianamente percorrono la linea lunga 137 km ed elettrificata dagli anni 90.

Treni in ritardo, soppressi, pochi vagoni messi a disposizione dei viaggiatori costretti a stare in piedi, treni che si guastano.

È questa la continua odissea dei pendolari lungo la tratta Agrigento-Palermo.

Questioni dette e ridette, che evidentemente non sono state ascoltate dalle Ferrovie Italiane.

Da questo mese nel silenzio assordante di tutti gli amministratori Agrigentini e della provincia, interessati, il biglietto è stato aumentato del 10% arrivando a costare 10 €.

Come mai nessun amministratore ha nulla da dire?

Se si organizza una manifestazione, volete partecipare?

Siamo stanchi di dover assistere all’immobilismo di chi dovrebbe invece difendere e proteggere i cittadini che li eleggono a loro rappresentanti.

Queste ed altre domande rimangono sempre senza risposte, Noi ne prendiamo atto e gridiamo agli Agrigentini, “Vogliamo una città NORMALE, lo vogliamo per i nostri ed i vostri FIGLI……”

 

……….“In un Paese e in una regione “normale” noi studenti dovremmo chiedere il rispetto del diritto ai trasporti al fine di ottenere dei vantaggio in termini di fasce di prezzo agevolate esclusivamente per gli studenti ma, appunto perché si vive in una situazione di lapalissiana anormalità in terra di Sicilia, risulta conforme a logica chiedere quanto meno il vostro interessamento fattivo al fine di garantire condizioni di viaggio dignitose e sicure a quanti veniamo troppo spesso retoricamente considerati il futuro di questo Paese dimenticando – parimenti sempre più – che intanto siamo anche il presente. Molti di noi ragazzi non vogliono fuggire da questa terra, per cercare una vita più agiata, ma vogliamo contribuire alla crescita del territorio in cui abbiamo le nostre radici”. (tratto  da una dichiarazione di uno studente Agrigentino che studia a Palermo)

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