Di Giacomo al sesto giorno di sciopero della fame: altro che abolizione del 41 bis e svuotare le celle. Nelle carceri siciliane i problemi sono altri

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Al Garante Nazionale dei Detenuti Palma che, un giorno sì e uno no, parla di sovraffollamento delle carceri (in Sicilia 6.443 detenuti e 6.497 posti) e dell’esigenza di svuotare le celle, sino a mettere in discussione il 41 bis che – a suo dire – sarebbe “una misura afflittiva inutile e dannosa”, è necessario chiarire le idee perché le sue proposte non garantiscono né i detenuti e né i cittadini. Anzi, se malauguratamente fossero attuate, ci troveremmo con i capi mafia ancora più potenti e con alcune migliaia di affiliati ammessi alle cosiddette misure alternative senza possibilità di controllo. Il Garante dovrebbe sapere che agli arresti domiciliari, durante permessi premio o in occasione dell’uscita dal carcere per lavoro, nel giro di tre anni solo in Sicilia si registra un incremento del 225% di reati commessi, oltre all’incremento del 120% dei casi di fuga. Ad affermarlo è il segretario generale del Sindacato di Polizia Penitenziaria (S.PP.) – Aldo Di Giacomo – in tour tra le carceri italiane e in sciopero della fame per accendere l’attenzione di Parlamento e politica sull’emergenza del sistema carcerario e sulla sicurezza dei cittadini. Dopo Napoli-Poggioreale, Campobasso e Foggia, Di Giacomo sta organizzando per la prossima settimana una tappa del tour nelle carceri siciliane e un sit-in davanti al Parlamento. In questi giorni che seguono l’arrivo a casa sua di una lettera contenente due proiettili di arma da fuoco e un messaggio di minacce dirette a lui e alla sua famiglia, sono già oltre 8 mila i messaggi di solidarietà e sostegno arrivati nel giro di pochi giorni da cittadini. Sono questi – evidenzia Di Giacomo – l’incoraggiamento migliore a continuare. Se lo Stato ha ammainato bandiera bianca e delegato il controllo degli istituti penitenziari ai capi clan, noi non ci rassegniamo affatto, siamo e saremo a tutela della legalità, dell’autentica giustizia, della sicurezza dei cittadini. L’assenza della politica – commenta Di Giacomo – non mi sorprende perché la politica sta dando il peggio di sé con i giochetti sulla prescrizione. Come non mi sorprende l’assenza degli altri sindacati che pensano solo a mantenere posizioni acquisite tra i tesserati. Piuttosto, in riferimento al sovraffollamento, il Garante dei detenuti farebbe bene a sostenere la battaglia del nostro sindacato sul nuovo carcere a Catania. Ci sono 27 milioni – spiega Di Giacomo – messi da parte per realizzare una nuova struttura a Bicocca ma l’allora ministro della Giustizia Orlando ha bloccato il progetto poiché si pensava non fosse più necessaria. Invece oggi siamo con diecimila detenuti in più e la mancata costruzione la dice tanto sul disinteresse della politica sulla questione carceraria. Se ci fosse bisogno di ulteriore dimostrazione, con il nostro impegno riferito a Bicocca e all’annosa questione dell’edilizia carceraria, siamo più garanti noi dei detenuti di Palma.

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