Dardi e saette tra Musumeci e Toninelli

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Scontro senza esclusione di colpi tra il presidente della Regione, Nello Musumeci, e il ministro alle Infrastrutture, Danilo Toninelli. I particolari della contesa.

Tra il presidente della Regione, Nello Musumeci, e il ministro per le Infrastrutture, Danilo Toninelli, si scatena il fuoco. E non si risparmiano cartucce. Anzi cannonate. Toninelli recentemente è stato spesso in Sicilia, tra i cantieri stradali bloccati e le incompiute. E Musumeci non ha trattenuto commenti al vetriolo. Il primo ad appiccare l’incendio è stato Toninelli, che si è scagliato contro il Cas, il Consorzio Autostrade Siciliane, e le sue parole sono state: “Il Cas non ha fatto nulla”. Se anziché Toninelli fosse stato Beppe Grillo le sue parole sarebbero state: “Il Cas non ha fatto un cas”. Scherzi a parte: Danilo Toninelli ha rincarato la dose e ha spento l’entusiasmo di Musumeci per il Ponte di Messina, e le sue parole sono state: “E’ uno scandalo”. Nello Musumeci ha incassato, poi si è inca(duezeta)ato, e ha replicato all’ex carabiniere ed ex assicuratore di Cremona, Toninelli, così: “Il ministro Toninelli non può continuare a fare passeggiate dall’amaro sapore elettorale a poche settimane dalle Europee, frequentando quei cantieri che la Regione Siciliana, con un’azione tenace e incessante, ha consentito di diventare vivi al termine di un anno di attività e di pressioni nei confronti di Anas e Rete Ferrovie Italiane. Toninelli abbia rispetto e la smetta di apparire come un galoppino elettorale, alla ricerca di consenso sul lavoro svolto da altri enti e istituzioni. Si preoccupi il ministro Toninelli di chiedersi perché Rete Ferrovie Italiane da 30 anni non ha ritenuto di fare adeguati investimenti per l’ammodernamento della rete ferroviaria, e da oltre 20 anni si parla inutilmente del raddoppio ferroviario Messina-Catania. Da un ministro degno di questo nome ci si aspetta un’azione seria, dirompente. Toninelli ha detto che entro il 2025 si potrà andare in treno da Palermo a Catania in un’ora e 45 minuti? Avevo 20 anni quando ho letto per la prima volta questa promessa. Siamo stanchi di questo linguaggio da prima Repubblica. Il ministro Toninelli si preoccupi di un controllo più efficace su Anas invece di difenderla a spada tratta. E’ la stessa Anas che sulla Catania-Palermo ci ha fatto trovare 11 cantieri al momento del nostro insediamento, e che tiene nel portafoglio oltre 2 miliardi di euro della programmazione regionale, molti dei quali ingiustificatamente non trovano investimento”. Immediata è stata la replica a Musumeci non direttamente dal ministro alle Infrastrutture del Movimento 5 Stelle ma tramite il capogruppo all’Assemblea Regionale, Francesco Cappello, che ha controbattuto così: “A Palazzo d’Orleans c’è stato un festival della miserabilità. Musumeci recita lo stesso copione di chi lo ha preceduto, in un rapporto di ingratitudine verso lo Stato, in questo caso verso il ministro Toninelli. Ma evidentemente, siccome siamo in campagna elettorale, il presidente Musumeci pensa di sfoggiare le sue doti di bravura nell’insultare. Però alle Europee non ci mette la faccia, infatti ‘Diventera’ Bellissima’ non ci sarà alle elezioni. Musumeci spieghi perchè oggi è cosi attaccato al Cas, il Consorzio Autostrade Siciliane. Dopo un anno e mezzo di governo regionale, non ha avuto la forza di nominare un presidente, che è stato nominato alla fine solo adesso, dopo quattro commissariamenti. E’ ora legittimo o no che il ministro venga a fare una ispezione? E se a seguito di questa ispezione il ministro trova 541 inadempimenti del Cas?”.

Angelo Ruoppolo (Teleacras)

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