Covid, festini e scuola Garibaldi: volete spiegarci cosa succede ad Agrigento?

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Il silenzio è peggiore di un presunto procurato allarme. L’omertà, quando si tratta di casi di vita o di morte, è una bestia che deve essere debellata e contrastata con tutti i mezzi.

Covid 19. La pandemia vola imperterrita per la sua strada e noi ancora oggi siamo costretti a fare i conti con i silenzi. I silenzi vigliacchi, criminali e a volte anche assassini.

Non ci stiamo più a subire le morti come quelle di Loredana Guida; non ci stiamo più a subire i silenzi in un momento dove, al contrario, tutto deve essere reso chiaro. La pandemia viaggia a vele spiegate, ovunque. E viaggia anche nelle scuole.

Procurare allarme una mazza! Qui la gente muore; e forse muore la gente inconsapevole, la più genuina, la più rispettosa delle regole e delle leggi.

Qualcuno, Sindaco, Prefetto, Questore, Protezione Civile, Asp e così via dicendo, dovrebbe rendere edotta una intera popolazione, quella di Agrigento, relativamente a quanto sta accadendo attorno a questa straordinaria e misera città.

Non nascondo un certo piacere nell’affermare che proverei molta gioia in questo momento a prendere a calci nel sedere l’ex ministra Azzolina. Le scuole, oggi in tutto il territorio nazionale, stanno vivendo un momento assai drammatico. Dirigenti e insegnanti fanno quello che possono, ma la pandemia viaggia a trecento chilometri orari in più rispetto a loro.

Non va, cavolo! Non va! Non funziona. I numeri sono chiari e in questo particolare e delicato momento non si può né rischiare né cazzeggiare con un mostro che ogni giorno prende per il culo scienziati e addottrinati in materie di pandemie.

Adesso questo giornale, che si assume la piena responsabilità di ciò che pubblica, non vuole sottostare né alle notizie cosiddette “virali” né, peggio ancora, ai silenzi pericolosissimi che si celano dietro una risposta del genere: “Non creiamo allarmismo!”.

Spiacente, ma noi non ci stiamo. Chiediamo lumi su una voce insistente circa la realizzazione di un festino presso un circolo sportivo (omettiamo il nome)  ad Agrigento, o poco fuori città, dove hanno partecipato lo scorso sabato, decine, decine e decine di persone. Una di queste, purtroppo, era affetta da Covid 19.

Sarebbe anche opportuno sapere (o meglio, rendere edotti i cittadini) cosa sta accadendo all’interno della scuola elementare e media Garibaldi. Si registra un caso positivo (di un alunno) che, per una singolare coincidenza, (ovviamente a propria insaputa) avrebbe partecipato al presunto festino di cui si sta parlando troppo spesso e con spropositata insistenza in tutta la città di Agrigento.

Abbiamo ragionevoli certezze che il “festino” sia stato effettuato. Il momento, drammatico, impone di rispettare l’esatto contrario. Altro che festini!

Chiamateli incoscienti, chiamateli come volete, io saprei come chiamarli. Di certo, se tutto ciò corrisponde al vero (per altre delucidazioni siamo a disposizione) siamo davvero messi male. Non ci interessa sapere chi ha partecipato al festino, perché per loro proveremmo solo tristezza e malinconia.

Ma tutto ciò non può passare inosservato.

Sbrigatevi, perché qui si muore.

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2 Thoughts to “Covid, festini e scuola Garibaldi: volete spiegarci cosa succede ad Agrigento?”

  1. Silvia

    Se può essere di “consolazione”, si sappia che feste, festini, compleanni e battesimi e altro , non si svolgono solo ad Agrigento ma in tutta Italia sotto gli occhi di chi si gira dall’altra parte per fare finta di non vedere… Per quanto riguarda la Azzolina o meglio detta “miss rossetto” in quanto, più che la salute, il suo problema era scegliere il colore Di rossetto da mettere (beata lei, perché noi donne mortali indossiamo la mascherina e ci abbiamo rinunciato da un anno) se ha bisogno di aiuto sappia che io ed altre colleghe le daremmo volentieri una mano…ehmmm due piedi … Disponga…

    1. Annamaria

      Non è di consolazione alcuna…in questo caso mal comune non e’ mezzo gaudio ma doppia morte…complimenti agli imbecilli negazionisti di cui anche la nostra città è piena…cialtroni ignoranti

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