Confesercenti: “Tari molto cara ad Agrigento in una città tanto sporca”

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Uno studio recente effettuato dal sindacato UIL  ci consegna un quadro che vede i cittadini di Agrigento come quelli che nel 2021 hanno pagato oltre 488 euro di Tari, che corrisponde alla cifra più alta in Italia. E se non bastasse nelle notifiche ricevute in questi giorni, sempre con ritardo rispetto alla prima scadenza, si sono aggiunte ulteriori cifre a conguaglio da pagare assieme alla prima rata.
Nonostante si registra una apprezzabile crescita della raccolta differenziata, questo percorso virtuoso non incide sul costo della Tari anche perché incide molto la logistica con costi di smaltimento più elevati a secondo della distanza delle discariche dove conferire i rifiuti.
L’aumento di un’imposta rifiuti già elevatissima va inquadrata in un momento di sofferenza delle famiglie legato al caro energia e all’inflazione, per cui al tema del caro bollette elettriche, che pesa sui consumi delle abitazioni, si aggiunge anche il tema delle tariffe della raccolta dei rifiuti solidi urbani.
Un contesto che può contribuire a indebolire la necessaria progressione verso l’aumento della percentuale di raccolta differenziata è che si lega anche al Piano nazionale di ripresa e resilienza, rendendosi indispensabile accelerare gli investimenti nelle infrastrutture inerenti il ciclo integrato dei rifiuti, nella speranza di migliorare il servizio visto che rimane immutato il tema dell’efficienza della raccolta, ma soprattutto quello dello spazzamento e del discernimento con aree urbane impraticabili perché ostaggio di una vegetazione selvaggia. Infine sarebbe opportuno rivedere l’orario della raccolta dei rifiuti in via Atenea. L’assessore competente farebbe bene ad osservare lo stupore dei turisti quando si trovano a fare lo slalom tra i rifiuti e i mezzi ingombranti che li raccolgono in momenti della tarda mattinata non proprio ortodossi per il decoro del nostro centro urbano.

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