Comitato Schengen a Lampedusa: Rosalba Cimino (M5s): “Miglioriamo le condizioni dell’hotspot ma non valutiamo la chiusura”

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Missione a Lampedusa per la parlamentare Rosalba Cimino. Insieme con i componenti del comitato Schengen, la deputata del Movimento 5 Stelle, dopo gli incontri a Pozzallo e Agrigento per discutere sul tema dell’accoglienza migranti durante l’emergenza Coronavirus, si è recata a Lampedusa per far visita all’hotspot dell’isola delle Pelagie e per incontrare l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Totò Martello. L’obiettivo è quello di comprendere le problematiche legate all’accoglienza e all’emergenza sanitaria, al fine di redigere un documento per il Governo. «Abbiamo incontrato nell’aula consiliare l’amministrazione e i cittadini riuniti in un comitato spontaneo – spiega Rosalba Cimino – abbiamo discusso delle condizioni dell’hotspot dell’isola per cui alcuni hanno chiesto la chiusura. La nostra intenzione è però di migliorare le condizioni della struttura e garantire la sicurezza, non di chiudere il centro di accoglienza lampedusano». Sull’isola la deputata del Movimento 5 Stelle, componente della commissione Agricoltura e Pesca ha poi ascolta le richieste di alcuni lavoratori, affrontando i problemi della marineria: «Ho anche tranquillizzato i cittadini sul fatto che si sta lavorando per risolvere i problemi legati all’attività di pesca». Nell’attività sull’isola, la parlamentare ha ascoltato anche altre problematiche che danneggiano Lampedusa: «Abbiamo trattato – aggiunge ancora la deputata siciliana – il tema dei barchini dei migranti che arrivano sulle coste lampedusane non rimangano sul molo o nel mare, perché, oltre ad inquinare, danneggiano sempre più spesso le reti dei pescatori e le imbarcazioni con cui questi lavorano. Dopo aver ascoltato le proposte dei cittadini al riguardo, tornerò a Roma per mettermi immediatamente al lavoro». La deputata ha inoltre accolto le richieste del comitato spontaneo dei cittadini che chiede un controllo dell’inquinamento ambientale, secondo alcuni abitanti, causati dai radar navali: «Ho chiesto i dati all’Arpa – conclude Cimino – per avere contezza di quello che accade e riferire così alla cittadinanza».

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