La regione Sicilia ha visto negli ultimi due anni un boom a livello turistico e una nuova fase di particolare gradimento da parte dell’utenza proveniente dall’estero. Nel particolare, i flussi relativi al 2023 hanno confermato che il turismo in Sicilia vale da solo il 6% di tutto il comparto turistico del Paese, numeri che dimostrano inequivocabilmente le potenzialità del settore sull’isola. La vera sfida oggi è confermare i numeri degli ultimi anni e, se possibile, migliorarli.
Quest’ultimo non è un obiettivo facile. I turisti, in modo particolare quelli che provengono da oltre i confini nazionali, sono sempre più esigenti, motivo per cui si rendono necessari investimenti importanti non solo dal punto di vista delle infrastrutture ma anche e soprattutto dal punto di vista delle offerte in materia di ospitalità e divertimento. Ed è proprio in questa direzione che è tornato di moda nell’ambito del dibattito politico e sociale in Sicilia il discorso sull’opportunità di aprire (o, meglio, di riaprire) un casinò sull’isola.
Finora, nel Mezzogiorno non sono attive sale come le 5 presenti nella parte settentrionale del Paese, come i 2 di Venezia o quello di Sanremo. L’unico modo per gli abitanti del centro sud di recarsi in un casinò vero e proprio è quello di sobbarcarsi un viaggio lungo e costoso. L’alternativa è rappresentata attualmente dalle sale online, ossia quei portali di iGaming di cui è possibile sapere di più attraverso il palinsesto offerto da Oddschecker Italia nella sezione dedicata al casinò, in cui sono recensiti e confrontati i migliori siti web di settore. Quello che non manca, però, è la buona volontà delle regioni meridionali di portare a visione delle istituzioni progetti a tema.
Il precedente di Taormina: il Kursall
Siamo nel pieno degli anni Sessanta quando Roma era la capitale mondiale della dolce vita e la Sicilia la meta preferita dai divi di Hollywood per le vacanze estive. In questo periodo (segnatamente nel 1963) a Taormina inaugurò il Kursall, ovvero il casinò di Villa Mon Repos, elegante e lussuosa struttura immersa negli ulivi e con un affaccio mozzafiato sul mare. A gestire la casa da gioco (oggi diventata un albergo di lusso e prestigiosa location per matrimoni) fu Domenico Guarnaschelli che in passato aveva già operato nell’ambito delle sale da gioco a Tripoli, nell’ex colonia italiana della Libia. Il Kursall divenne ben presto famoso in tutto il mondo, anche grazie al fatto nelle sue sale erano ospiti fissi personaggi celebri del calibro di Cary Grant e Marlene Dietrich ma anche Domenico Modugno e Gina Lollobrigida.
La fine del Kursall e i tentativi di riapertura
Il casino di Villa Mon Repos chiuse i battenti nel 1965 quando lo Stato non concesse più la proroga della licenza di gioco a Guarnaschelli. Da allora, lo stesso Guarnaschelli provò in tutti i modi, fino al giorno della sua morte (avvenuta nel 1998), a riaprire il casino a Villa Mon Repos, tuttavia senza mai riuscirci. In tempi più recenti in seno all’ARS (il Parlamento della Regione Sicilia) si era riaperto il dibattito promuovendo la località di Mondello e le sue tante ville e palazzi in stile liberty come sede del nuovo casino siciliano. Tuttavia, anche questa occasione è sfumata e il dibattito sull’opportunità di avere una sala da gioco anche in Sicilia è diventata ben presto lettera morta.
Oltre Palermo e Taormina, la Sicilia è ricchissima di location candidate a borghi dell’anno o cittá capitali della cultura che potrebbero benissimo ospitare una sala da gioco come quelle che insistono oggi nelle regioni del nord: basti pensare alla Valle dei Templi di Agrigento o anche alla bellezza di Ragusa, oggi tappa irrinunciabile per chi viaggia sull’isola. A beneficiarne, come noto, sarebbe non solo il turismo ma anche tutto l’apparato sociale di un territorio che ha sempre fatto fatica ad emergere. Il precedente del biennio d’oro del Kursall lo ha già dimostrato: la Sicilia può davvero ambire a ridiventare il centro delle vacanze di lusso dell’intero bacino del Mediterraneo.
