Brutale omicidio a colpi di zappa e spranga a Naro, il giudice: “I dissapori tra le famiglie non sono futili motivi”

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Il giudice Michele Calvisi, consigliere della prima sezione della Corte di Assise d’Appello di Palermo, ha depositato le motivazione del verdetto con cui lo scorso 23 novembre ha confermato la condanna a 30 anni per Vasile Lupascu di 45 annie per il figlio ventenne Vasile Vladut, ritenuti gli autori del brutale omicidio avvenuto a Naro, l’8 luglio 2018  dell’agricoltore Costantin Pinau di 37 anni, massacrto a colpi di zappa e spranga, sotto casa della vittima.
Era da tempo che le parti andavano avanti a denunce e aggressioni e secondo alcuni testimoni che hanno deposto in aula, poco prima dell’omicidio, la vittima aveva rotto lo specchietto dell’auto di Lupascu, che insieme al figlio si erano recati dal Costantin per colpirlo a morte. La moglie della vittima nel tentativo di difendere il marito era stata ferita ad un braccio. Quel danno subìto è stato classificato come lesioni e ha evitato così agli imputati l’ergastolo.

Nelle motivazioni così il giudice: “I forti dissapori nel tempo fra le famiglie e i reciproci comportamenti violenti e minacciosi non sono da ritenere motivi abietti e futili”.

Poiché vi era stato il giudizio abbraviato, la pena è stata ridotta di un terzo. Senza aggravante, dunque, ma la pena resta quella, rispetto al primo grado di giudizio, ma resta la premeditazione.

Ora gli avvocati difensori Pennica e Giarratana, potranno ricorrere in Cassazione.

I due imputati, di origini rumene come la vittima, in primo grado sono stati condannati anche a pagare una provvisionale, vale a dire un anticipo del risarcimento del danno, di 60 mila euro ciascuno alla moglie e ai tre figli di Pinau che si sono costituiti parte civile, con l’assistenza degli avvocati Francesco Scopelliti, Vito Cangemi e Giovanni Salvaggio.

 

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