Il Tribunale di Torino ha rinviato a giudizio l’ex patron della Blutec di Termini Imerese, Roberto Ginatta, l’imprenditore Matteo Orlando, e la segretaria aziendale Giovanna Desiderato. Bancarotta, riciclaggio, autoriciclaggio e malversazione sono reati ipotizzati. Secondo la Procura, Ginatta avrebbe utilizzato 16 milioni di euro di contribuiti statati per la trasformazione dell’ex impianto Fiat di Termini Imerese, in “investimenti di stretto interesse della famiglia Ginatta”. Inoltre avrebbe investito del denaro, parte dei proventi illeciti, in altre divisioni del gruppo. Il riciclaggio sarebbe avvenuto tramite la Due G Holding Srl del figlio. Ginatta, 73 anni, è stato arrestato il 18 giugno. L’ex amministratore delegato Cosimo Di Cursi ha già patteggiato una condanna a 3 anni e 6 mesi. Durante l’udienza preliminare si sono costituite parte civile le società Invitalia e la Blutec. Una settimana addietro è stata sequestrata la villa di Sestriere dell’imprenditore. Prima udienza il 24 febbraio.
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