A Palermo la Polizia, su delega della Procura antimafia coordinata dal procuratore aggiunto Paolo Guido, ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare a carico di 9 indagati, a vario titolo, di associazione mafiosa, estorsione con l’aggravante del metodo mafioso ed intestazione fittizia di beni. Per 8 è stato disposto il carcere, per uno i domiciliari. Dall’inchiesta sarebbe emerso il presunto organigramma delle famiglie mafiose palermitane del mandamento della Noce e Cruillas, che comprende le cosche della Noce, Cruillas, Malaspina e Altarello. Tra gli arrestati oggi vi è anche Pietro Tumminia, conosciuto come Pierone, ritenuto il capo della famiglia di Altarello. Tumminia è stato scarcerato nel dicembre del 2020, e sin dai primi giorni dopo avrebbe riorganizzato il mandamento. Tra gli indagati vi è anche un insospettabile e incensurato artigiano palermitano, rintracciato a Pantelleria e ristretto ai domiciliari, che, nonostante si occupasse della sua attività di falegname, sarebbe stato un esattore del pizzo per conto della famiglia mafiosa di Altarello. Nel corso dell’operazione, infine, è stato sequestrato un parcheggio a pagamento nel quartiere Noce che sarebbe intestato a un prestanome, ma sarebbe riconducibile allo stesso Tumminia.
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