Bergamo, morta di coronavirus un’infermiera di Sciacca. Il cordoglio del sindaco Valenti

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Si chiamava Lidia Liotta, e aveva 55 anni. Lidia, saccense, ma residente in provincia di Bergamo, faceva l’infermiera una casa per anziani.  E’ deceduta oggi dopo essere stata contagiata da Covid-19. Lascia il marito, dipendente del comune di Villongo, e una figlia di 20 anni.

Lidia lavorava presso “Villa Serena”, una RSA (Residenza Sanitaria Assistita) situata nel comune di Predore, nella Bergamasca. L’allarme in quella struttura, situata proprio al centro della “zona rossa” lombarda, quella dove il Coronavirus si è diffuso spaventosamente, era scattato già verso la fine di febbraio, quando le anziane ospiti della casa si erano ammalate, tutte con febbre alta.

Tra di loro la stessa Lidia. Che, peraltro, pur stando male, ha fatto fino in fondo il suo dovere. A “Villa Serena” cominciava a scarseggiare il personale, gran parte del quale costretto a casa, ammalato. L’infermiera di Sciacca ha continuato a lavorare, fino a quando, dopo un turno lungo 12 ore, non ce l’ha fatta più. Ricoverata d’urgenza all’ospedale di Ome, nel Bresciano, la sua situazione è di ora in ora peggiorata, con gravi conseguenze polmonari ma anche ad altri organi, che hanno costretto i medici a sottoporla anche a dialisi.

Alla fine Lidia è morta per emorragia cerebrale.

“È il dolore dell’intera città di Sciacca”. Il sindaco Francesca Valenti e gli assessori della Giunta esprimono le proprie condoglianze alla famiglia di Lidia Liotta, l’infermiera di origini saccensi, uccisa dal coronavirus in provincia di Bergamo dove prestava servizio e dove viveva con la propria famiglia:

“È con immenso dispiacere che apprendiamo la notizia dalla stampa. Una tristezza che si aggiunge al dolore vissuto per tante altre morti, troppe, di una tragedia nazionale, che ci coinvolge tutti nello stesso sentimento. Ci ricorderemo di Lidia Liotta, come ci ricorderemo di tanti operatori sanitari che, con encomiabile eroismo, non si sono e non si stanno tirando indietro. Lidia Liotta ha continuato fino all’ultimo a fare il proprio dovere, sacrificando la propria vita. Grazie, a nome della città di Sciacca”.

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