Assalto alle spiagge siciliane

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Nel gennaio scorso l’Assemblea regionale siciliana ha approvato una legge che consente all’assessorato a Territorio e Ambiente di autorizzare nuove concessioni per lidi e stabilimenti balneari fino al 2020 anche nei Comuni che sono privi del Piano di gestione della costa. E poi, subito dopo, l’assessore regionale a Territorio e Ambiente, Totò Cordaro, ha ristretto lo spazio destinato alle spiagge libere, offrendo di conseguenza più spazio alle concessioni sul Demanio marittimo. Pertanto si tratta di un’occasione proficua per coloro che intendono investire in un settore da oltre 100 milioni di euro all’anno, da cui la Regione incassa meno di 10 milioni di euro come canone di concessione. Infatti, adesso è assalto alle spiagge siciliane. Al momento sono circa 600 le richieste di nuove concessioni, o di modifiche e ampliamenti, per gli stabilimenti balneari. Attualmente sono 3.200 i concessionari, in tutta l’Isola. E vi è un solo Comune che è dotato del Piano di gestione della costa: San Vito Lo Capo. Altri 80 Comuni, invece, sono commissariati per la mancata redazione del Piano e più di 30 che lo hanno redatto sono in attesa dell’ok dalla Regione. Sono tutte rose e fiori: no, anche spine. Giuseppe Cassarà, presidente di Federturismo Sicilia, commenta: “Abbiamo qualche dubbio perché, se da un lato l’assessorato al Territorio concede la concessione, dall’altro, se il Comune su cui è stato aperto il lido redige il piano di gestione della costa con regole più stringenti, si rischia di vedere sfumare tanti investimenti. E nel frattempo riempiamo la costa. Auspichiamo un confronto con la Regione anche per fare una distinzione tra gli stabilimenti balneari e gli sbocchi a mare degli hotel”. Più battagliera è Legambiente, che annuncia un ricorso al Tar contro i nuovi parametri di concessione stabiliti dall’assessore Cordaro: gli stabilimenti balneari saranno più vicini l’uno con l’altro: mentre prima la distanza necessaria è stata di 100 metri, adesso ne bastano 25 e in alcuni casi, dove la spiaggia è piccola, 10 metri. Lo spazio che può essere concesso aumenta da 3mila a 5mila metri quadrati: fino al 20 per cento dell’area potrà essere coperta.

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