“Arata”, tra Pierobon e Miccichè

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Il processo a carico di Paolo Arata ed altri. Hanno deposto il presidente dell’Assemblea Regionale, Gianfranco Miccichè, e l’assessore Alberto Pierobon. I dettagli.

Innanzi alla sezione penale del Tribunale di Palermo, presieduta da Bruno Fasciana, il presidente dell’Assemblea Regionale, Gianfranco Miccichè, e l’assessore regionale ai Servizi primari, Alberto Pierobon, hanno deposto al processo a carico dell’imprenditore, già parlamentare di Forza Italia, Paolo Arata, di suo figlio Francesco, e di due dipendenti della Regione, Alberto Tinnirello e Giacomo Causarano, imputati, insieme a Vito Nicastri e al figlio Manlio (che hanno già patteggiato la condanna), di corruzione e altre ipotesi di reato in riferimento a presunte pressioni e tangenti pagate per ottenere l’autorizzazione alla costruzione di due impianti di biometano a Francofonte nel Siracusano e a Gallitello nel Trapanese. Ebbene, Alberto Pierobon ha dichiarato: “Tengo a precisare che il Piano dei Rifiuti e tutti i provvedimenti che ho assunto vanno nella direzione opposta agli automatismi imprenditoriali di soggetti privati come Arata. E che non ho mai conosciuto Vito Nicastri i cui rapporti con Arata ho appreso dalla stampa. Ho conosciuto Paolo Arata casualmente all’assessorato all’Energia insieme al direttore generale. Si è presentato come parlamentare di Forza Italia, ex direttore generale del ministero dell’Ambiente, responsabile dell’energia per il centrodestra, e futuro presidente dell’Arera, l’autorità di regolazione per energia, reti e ambiente. Lo ritenni persona molto referenziata alla luce dei titoli che mi aveva illustrato. Ho messo in contatto Arata con il collega di giunta Toto Cordaro, assessore al Territorio e Ambiente, affinché si occupasse dei ritardi e delle inefficienze della commissione Via (la valutazione di impatto ambientale), anche se non ho mai dato per scontato che l’esito del procedimento presso la commissione Via fosse favorevole alle istanze di Arata. A fronte delle perduranti lamentele di Paolo Arata sui ritardi e le inefficienze a danno della sua società, in particolare presso la commissione Via, presi contatti con l’avvocato Sessa per partecipare a una riunione con gli Arata. Coinvolsi lo staff perché Arata paventava azioni giudiziarie e denunce alla stampa contro la cattiva gestione della Regione e io volevo evitare un caso politico”. Ed il coordinatore di Forza Italia in Sicilia, Gianfranco Miccichè, ha dichiarato: “Sì, Paolo Arata si è rivolto a me. Era normale che avvenisse visto che è stato mio collega parlamentare, credo nella legislatura del 1994. L’ho incontrato di recente tramite Alberto Dell’Utri, fratello di Marcello. Alberto mi chiese di incontrare Paolo Arata, ma non mi specificò il motivo, né io lo chiesi. Poi Arata mi chiamò al telefono e io gli diedi un appuntamento. Il primo incontro si è svolto il 13 febbraio 2018 alle 13:30 negli uffici della presidenza della Regione… incontrai sia Paolo che il figlio Francesco. Mi parlarono di una pratica pendente all’assessorato all’Energia e mi chiesero di velocizzare l’iter burocratico. Io gli dissi che gli avrei fatto sapere e chiesi alla mia segretaria di organizzare un incontro tra Francesco Arata e Pierobon, assessore all’Energia competente. Il 17 maggio del 2018 andando a visitare l’assessorato all’Energia per puro caso incontrai Paolo Arata. In quella occasione credo mi limitai ad un semplice saluto con Arata. Poi nel luglio del 2018 incontrai nuovamente Francesco Arata che mi disse che il problema burocratico era in quel momento presso l’assessorato alle Attività produttive. Il giorno successivo organizzai un incontro tra Francesco Arata e l’assessore Mimmo Turano. In quell’occasione mi limitai a presenziare per alcuni momenti ma poi i due continuarono a discutere tra di loro. L’incontro fu nella mia stanza perché mi sembrò cortese ospitarli visto che c’erano in corso i lavori dell’Assemblea. Non ho mai espresso agli Arata giudizi sulla presenza o meno di Nicastri, del quale non so nulla. Dopo che Francesco Arata andò via, l’assessore Turano, anche se non ricordo bene le parole che utilizzò, mi fece capire che dietro a questa pratica ci potesse essere qualcosa di illecito e mi fece capire che era meglio che non me ne occupassi più”.

 

Angelo Ruoppolo (Teleacras)

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