Anello (Lega): “Salvini da ministro fermava quei criminali e fu indagato”

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“Tra gli sbarchi organizzati dai trafficanti di esseri umani fermati dalla polizia di Palermo con l’accusa di associazione a delinquere transnazionale finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina c’è anche quello dell’agosto 2018 dalla nave Diciotti dopo un salvataggio a largo di Lampedusa, che costò all’allora ministro dell’Interno Salvini un avviso di garanzia per sequestro di persona, arresto illegale e abuso d’ufficio. Una vergogna due anni fa indagare il capo del Viminale che difendeva i confini dell’Italia, una vergogna nella vergogna a maggior ragione oggi scoprendo che alcuni degli arrestati quel giorno erano a bordo proprio della Diciotti”. 
 
Lo dice Alessandro Anello, commissario provinciale della Lega Palermo, commentando l’operazione della Squadra mobile di Palermo e dal Servizio centrale operativo che ha portato alla scoperta di un’organizzazione criminale con cellule operanti in Africa, in diverse aree del territorio nazionale e in altri Paesi europei.

“L’inchiesta che ha scoperchiato questo sistema – continua Anello – rende adesso ancora più inaccettabili le fughe di migranti dai centri di accoglienza in Sicilia a cui abbiamo assistito quest’estate e a cui continuiamo ad assistere quasi giornalmente. A Lampedusa come a Palermo, passando per Caltanissetta, Messina, Pozzallo, Siculiana. È il fallimento del governo Pd, 5 Stelle e Renzi – conclude Anello – con Conte e Lamorgese assolutamente incapaci di gestire il fenomeno”.

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