Di sicuro al sindaco di Agrigento Francesco Miccichè i casini non mancano.
Tra cialtroni che non hanno ricevuto una mazza e vogliono fargliela pagare; tra pseudo oppositori che cercano in ogni modo di farlo svilire; e poi quella “società civile” dal profumo Cacharel che all’affaccio gli dice “Vai avanti, cazzo!” e poi fomentano i detrattori per dargli addosso. Insomma un Miccichè che rischia di subire attacchi come il distinto ragioniere Ugo Fantozzi. Da destra, da sinistra, da sotto, da sopra.
Ma se è il fuoco amico che ti spara la situazione si fa aspra e micidiale, anche perchè non sappiamo ancora quanta capacità di resistenza possa avere il buon sindaco, soprattutto se viene asfaltato da chi dovrebbe tenerlo in un piedistallo. E la cosa peggiore è che sulla vicenda inquinamento acustico sta passando, in minima parte, la volontà della opposizione. Ma si può?
I fatti. Il sindaco firma una ordinanza che (senza perderci negli orari) riduce notevolmente la possibilità agli esercenti di bar e pub di tenere alto il volume fino ad una certa ora.
Prima anomalia. Carmelo Cantone (Forza Italia, opposizione) plaude alla iniziativa del primo cittadino che riduce l’orario relativo al volume.
Seconda anomalia. Simone Gramaglia (Forza Italia, opposizione) sostiene invece il contrario del suo compagno di partito Cantone e dice: “No, ridurre l’orario vuol dire anche perdita di lavoro. Aumentiamo le ore…”
Terza anomalia. Teresa Nobile e Alessandro Sollano, maggioranza al fianco di Miccichè, sostengono che l’orario del volume non può e non deve essere ridotto.
Qualcuno si sente su scherzi a parte ma in realtà non è così: è la pura e santa verità.
Non a caso il sindaco Franco Miccichè ha convocato per domani mattina una conferenza per “discutere” le ultime interrogazioni (o comunicati) partite dalla maggioranza e dalla oppisizione i quali chiedono chiarimenti sulla questione “volume”.
Il punto qual’è: chi è maggioranza e chi è opposizione?
Se si entra in un bordello il quadro sarebbe decisamente più chiaro…
