Il 20 maggio SGB sarà presente, con una delegazione di lavoratori provenienti da tutta la Sicilia, presso l’Aeroporto militare di Birgi (TP). Scioperiamo per dire no all’’avanzare dell’economia di guerra che vede un aumento spropositato delle spese militari che arriveranno al 2% del PIL, afferma Filippo Baio SGB Agrigento – Un’economia di guerra che sta ampliando ulteriormente la crisi – continua Giovanni Oliva SGB Trapani – che diviene contestualmente recessiva ed inflattiva ripercuotendosi sulle nostre famiglie. L’aumento della disoccupazione e della precarietà, l’aumento dei costi dei beni di prima necessità. Questo è lo scenario in cui stiamo velocemente entrando. In un contesto in cui come rilevato dall’Ocse il salario medio di un lavoratore è più basso di quello del 1990 del 3% e il tasso d’inflazione negli ultimi mesi è arrivato al 7%. – ribadisce Salvo Camarda SGB Enna – Il costo di questa scellerata economia di guerra, lo dovranno pagare i lavoratori e le loro famiglie. Al nostro sciopero hanno aderito organizzazioni sociali, forze politiche, economisti, giuslavoristi, magistrati, docenti, scrittori e artisti. Chiediamo al Governo, il taglio del 90% delle spese militari ed il trasferimento di tali risorse alla scuola, ai trasporti e alla sanità pubblica; il congelamento dei prezzi dei beni di prima necessità pane e pasta, luce, acqua e gas l’introduzione della scala mobile con l’adeguamento automatico dei salari all’aumento dei prezzi. Questo è ciò che chiederemo al Governo Draghi, in tutte le piazze d’Italia. A chi giudica il Sit in presso la Base Militare una follia, diciamo che il Mondo lo hanno sempre cambiato i folli, i sognatori. Non di certo l’indifferenza, conclude Aldo Mucci.
Aldo Mucci (SGB): “No alla Guerra. Il 20 maggio faremo un sit.in presso la Base Militare del 37° Stormo di Birgi”
