Nella più totale disorganizzazione, la Sea-Iseda ricorre al solito gioco delle tre carte. Incontra con urgenza il sindaco di Favara al quale fa presente che il Comune è in arretrato di qualche fattura e che ATI non può pagare i lavoratori. (non fa parte del contratto?) Suggerisce al Sindaco un “escamotage”: scrivere al Prefetto per chiedere la precettazione di tutti i lavoratori. Per precettazione s’intende quel provvedimento amministrativo, emesso dalla competente autorità, che impone il termine di uno sciopero per motivi di ordine pubblico. Il buon senso e l’esperienza della Dottoressa Maria Rita COCCIUFA, Prefetto di Agrigento, boccia energicamente l’ennesima trovata ingegnosa, messa in atto con abilità e astuzia, da ATI. La risposta è chiara: l’astensione dal lavoro di questi (“poveri cristi” aggiungo) è dovuta al mancato pagamento delle spettanze retribuite dei lavoratori, non sussistono i presupposti per procedere alla richiesta di precettazione. Ripercorro nella mia mente la saggezza del precedente Prefetto Dott. Dario Caputo nell’affrontare la stessa situazione con grande sensibilità. Le inadempienze da parte dell’ATI ISEDA sono sotto gli occhi di tutti. Tassa rifiuti più cara d’Italia, disorganizzazione dei servizi. A nostro avviso, va rivisto immediatamente l’appalto milionario dell’ATI, in ogni suo punto. Revocando se il caso, l’affidamento. Dopo l’acqua la spazzatura; gli agrigentini, i favaresi, non possono piangere l’ennesima “catastrofe”
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