Aldo Mucci (SGB): “In Italia nessun politico si dimette. Basta andare dal prete”

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Nel nostro Paese è più facile trovare un ago in un pagliaio che un politico disposto a dimettersi.Qualsiasi sia lo scandalo. Nel resto del Mondo, I politici si dimettono anche per molto meno. In Finlandia: Ilkka Kanerva, ministro degli esteri per un sms dal telefono di servizio a una spogliarellista.Francia : Christian Blanc, ministro per lo sviluppo per una partita di sigari rimborsati a pie’ di lista.Giappone : Minoru Yamagida, ministro della giustizia giapponese). Spiritosaggini con i giornalisti. America : Il senatore repubblicano del Nevada John Ensign per una tresca con una sua dipendente. Indonesia : il deputato indonesiano Arifinto, beccato in aula a guardare un film a luci rosse. Giappone : Seiji Maehara, ministro degli esteri giapponese, reo di aver accettato 500 euro da una vecchietta che si è scoperto poi essere cittadina sudcoreana . Germania : Karl-Theodor zu Guttenberg, per avere copiato parte della tesi di dottorato. Galles: Rhodri Glyn Thomas, ministro della cultura, per essere entrato fumando un sigaro acceso in un pub dov’era vietato a poche settimane. Spagna il ministro della giustizia Mariano Fernandez si dimette sul semplice sospetto che possa aver cercato di interferire nelle indagini del giudice Baltasar Garzón sui membri dell’opposizione. La vice-premier svedese Mona Sahlin, si fece da parte per aver pagato coi soldi pubblici una barra di cioccolato. Portogallo, il ministro Manuel Pinho si dimette dopo aver dato del cornuto al capo del partito comunista. Esagerano loro o sottovalutiamo noi? Nessuna delle due, anche da noi è così. Sono orgoglioso di essere cittadino di un Paese in cui il Premier,i ministri, possono essere inquisiti come tutti. Un Paese dove un Sindaco – solo perchè in una piccola frazione è esondato un torrente,provocando una colata di fango che ha invaso case e negozi e solo per un miracolo non ha causato morti – appena ha ricevuto i primi “fischi” dal popolo, si è dimesso dopo due minuti. Ricordandosi successivamente di un dato cultural-antropologico e dopo essersi confessato, con un Prete della Chiesa S. Redentore, il Sindaco è tornato sui suoi passi. Questione di “cultura” e della sindrome della colla spalmata tra culo e poltrona.

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